Ritratto di Giuditta Pasta come Nina pazza per amore. ritratto di Giuditta Pasta

dipinto, 1829 - 1829

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Molteni Giuseppe (1800/ 1867)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giuditta Negri Pasta, celebre soprano acclamata in tutta Europa sin dai suoi esordi a Milano nel 1816, dopo le trionfali tournée a Parigi e Londra, tornò a Milano nel dicembre del 1828. Pochi mesi più tardi, nell'estate del 1829, la cantante commissionò a Giuseppe Molteni esordiente a brera appena un anno prima, un ritratto, che la ricordasse nelle vesti della "Nina", protagonista dell'omonimo dramma semiserio (1789), capolavoro di Giovanni Paisiello, nel luglio di quello stesso anno in scena al Teatro Carcano di Milano con enorme successo: la cantante è ritratta con un mazolino di fiori in mano, fiori che Nina raccoglieva nell'attesa del ritorno del suo amore perduto; sullo sfondo di un paesaggio notturno si nota un pastorello che suona il flauto e che allude ad un'altra aria celebre dell'opera di Paisiello, dopo quella cantata dalla protagonista ("il mio ben quando verrà): "Già il sol si cela dietro la montagna". Esposto a Brera insieme ad altri diciotto ritratti dello stesso autore, il dipinto, vista anche l'enorme popolarità dell'effigiata ed il clamore suscitato dal suo ritorno a Milano dopo dieci anni di assenza, venne accolto con grande favore. L'opportunità di eseguire il ritratto di una così celebre cantante fu considerato dal giovanissimo Molteni un grandissiomo onore: ne è testimonianza una lettera da lui inviata a Giuditta Pasta immediatamente dopo aver terminato il dipinto (la lettera, conservata presso il Museo Teatrale alla Scala, è stata pubblicata da F. Mazzocca ("Pittura storica e melodramma: il caso di Hayez" in " Scritti in onore di Nicola Mangini" in "Quaderno di Venezia Arte" 2, Venezia 1994, pp. 55-60); vi era allegato un raffinato album con disegni di alcuni amici dell'artista. Compagna e musa di Giovanni Bellini, Giuditta Pasta si ritirò ormai anziana a Londra, dove partecipò attivamente alla causa italiana, cantando al Coven Garden nei concerti che Mazzini organizzava e pubblicizzava, invitando amici e sostenitori.Il dipinto, di cui si conosce una lunga permanenza presso la collezione Treccani con una improbabile attribuzione a Ingres, e passata ad una collezione privata milanese, è stata acquistata con diritto di prelazione nel 2001
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300211266
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Molteni Giuseppe (1800/ 1867)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1829 - 1829

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'