mostra di nicchia,

una valva di conchiglia caratterizza la parte superiore della nicchia, mentre la mensola, profilata da una serie di fiori, è sostenuta da una testa d'angelo. Sotto alla nicchia è una cornice quadrata decorata da girali e rosette, compresa tra cornici a cordolo e cornici lisce, che inquadra la lapide dedicata al santo rappresentato nella statua conservata nella nicchia soprastante

  • OGGETTO mostra di nicchia
  • AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
  • ATTRIBUZIONI Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie delle mostre delle nicchie poste all’interno della basilica è formata dalle mostre delle quattordici nicchie delle navate laterali e dalle quattro nicchie del deambulatorio. Le nicchie sono completate dalle cornici a rilievo, con nastri e girali, che contengono le lapidi dedicate al santo raffigurato nella relativa statua. Le nicchie sono destinate fin dall'inizio dell'intervento giuliesco ad ospitare le statue del ciclo di Begarelli e si inseriscono nel progetto di restauro delle navate (per la decorazione plastico-architettonica delle navate si propone il riferimento orizzontale 0300185402). L’insieme delle statue è realizzato da Begarelli e dalla sua bottega secondo un progetto unitario (Piva, 1981, p. 236 e p. 239; Spinelli, 2008, p. 36) in due fasi successive: nel 1541 l’abate Gregorio Cortese gli commissiona le statue del deambulatorio mentre nel 1559 lo scultore stipula il contratto, con l’abate Andrea Pampuro da Asola, per le quattordici statue delle navate e le otto statue del vestibolo (Bonsanti, 1992, p. 38 e pp. 222-223, ripreso da Caleffi, 2010, pp. 50-51). L’esecuzione delle mostre delle nicchie dell’interno, di gusto pienamente rinascimentale, rientra nell’attività della bottega diretta da Giulio Romano che certamente inizia dalle nicchie per le statue del deambulatorio intorno al 1539 e continua con le nicchie delle navate terminate o entro il 1544 (anno in cui la critica fissa il termine della decorazione plastico-architettonica nelle navate) o tutt'al in prossimità del 1559, quando è commissionato il secondo ciclo di statue. Le poche iscrizioni delle lapidi originarie sono frammentarie: nella navata sinistra sono in parte leggibili le lapidi poste sotto le statue di San Sebastiano, di Santa Scolastica e di San Placido mentre la lapide relativa a Santa Giustina è stata rifatta di recente (probabilmente in occasione dl restauro de 2001). Nella navata destra si conservano le iscrizioni frammentarie delle lapidi poste sotto le statue di San Paolo eremita e di Sant’Antonio abate, mentre la lapide relativa a San Giovanni Battista è recente. Anche le quattro lapidi delle nicchie del deambulatorio sono opera recente di una bottega locale. Le medesime mostre di nicchie ritornano all’esterno della basilica, nel vestibolo (per il quale si propone il riferimento orizzontale 0300185379; mentre per le statue collocate nelle nicchie del vestibolo si propone il riferimento orizzontale 0300185385). Per le statue delle navate laterali si propone il riferimento orizzontale 03000185395; per le statue del deambulatorio si propone il riferimento orizzontale 0300185543
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185403
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sotto la statua di San Sebastiano - GIVS... AT/ RA LACTIFERO.. - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE