Madonna in trono con Bambino e santi

dipinto murale staccato, 1475 - 1524

Sono raffigurati la Madonna con Bambino in trono affiancata da due angeli musicanti. Ai lati sono disposti quattro santi, tra i quali S. Rocco che presenta un offerente genuflesso

  • OGGETTO dipinto murale staccato
  • MATERIA E TECNICA intonaco staccato/ applicazione su tela/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 184
    Larghezza: 375
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
  • INDIRIZZO Via Armando Diaz, 84, Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco era originariamente collocato nella chiesa di S. Antonio, in borgo S. Agostino, fuori della cerchia muraria di Como. l'edificio, che rivestiva la funzione di parrocchiale, venne soppresso nel 1772 (vedi Atti della visita pastorale dicicesana di F. Feliciano Niguarda vesco di Como (1589- 93), ordinati e annotati da S. Monti, Como, 1892- 94, pp. 47- 48) e adibiti in seguito a uso civile. Nel 1897 il restauratore Giuseppe Steffanoni di bergamo venne incaricato dall'amministrazione comunale di "attendere a trasporto delle figure antiche che si trovano in un locale terreno della casa di ragione comunale, posta in Sobborgo di S. Agostino via Diongi Parravicini n. 1, detta dei due Muri" (vedi Archivio dei Musei Civici di Como, corrispondenza, cart. 1897, lettera del 10. 11. 1897). Nel 1898 l'affresco entra nelle collezioni civiche cittadine (R. A. C.), 1898). L'opera, che non è menzionata negli atti della visita del Niguarda, è probabilmente un dipinto votivo, come fa supporre la presenza di ben tre santi taumaturgi: San Rocco e Sebastiano (si noti che S. Rocco presenta l'offerente, da identificare quindi nell'anonimo committente), e Nicola da Tolentino, predicatore dell'ordine degli Eremitani, la cui presenza può essere ricollegata anche alla vicinanza della chiesa di S. Antonio con la fondazione dell'ordine agostiniano, il convento di S. Agostino, ubicato nel borgo omonimo. L'affresco presenta particolari, quali la cornice ad archetti che delimita la parete di fondo, che possono rimandare alla bottega dei Seregni, attivi nel territorio lariano tra '400 e '500; complessivamente si differenzia tuttavia dalla produzione di questi artisti e può invece essere attribuito a un maestro locale legato a modelli piuttosto arcaici, come dimostrato dalla rigida disposizione delle figure nello spazio, e datato entro i primi decenni del sec. XVI.Bibliografia: Affreschi antichi pervenuti al Civico Museo di Como, in R. A. C., XLI, 1928, p. 28; Inventario dei dipinti di proprietà comunale, dattilscritto, 1977 ca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300178158
  • NUMERO D'INVENTARIO 574
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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