ritratto del cardinale Alessandro d'Este
dipinto,
ca 1609 - ca 1619
Peranda Santo (1566/ 1638)
1566/ 1638
dipinto con semplice cornice lignea modanata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Peranda Santo (1566/ 1638)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Anche questo dipinto proviene dalla galleria dinastica creata da Alessandro I Pico nella reggia di Mirandola, dove l’opera rimane sino al trasferimento (nel 1716) nel Palazzo Ducale di Mantova. Precedentemente il dipinto è riconoscibile, nell’inventario del 1649-1650, come “il ritratto del Sig.r Cardinal d’Este in piedi” (Il Castello di Mirandola 2006, p. 250): sappiamo infatti, grazie alle osservazioni di Cappi (1984, p. 114) che il cardinale raffigurato nella nostra tela è Alessandro d’Este, fratello minore di Cesare (cat. [317]). Alessandro nasce nel 1568, riceve la porpora cardinalizia da Clemente VII nel 1598, muore nel 1624. I contatti del presule con il pittore Sante Peranda, uno dei molti artisti da lui protetti, si datano almeno tra il 1609 e il 1621 (Venturi 1882, pp. 142 e 153); il nostro ritratto è tuttavia realizzato per la corte di Mirandola e non su committenza del cardinale. Inventariato nel 1937 come opera di Sante Peranda, il dipinto è in seguito assegnato da Ozzola (1949, n. 22; 1953, n. 22), dubitativamente, a Jacopo Palma il Giovane. La sua proposta è respinta da Ivanoff e Zampetti (1979, p. 599 n. 476), che riconducono il ritratto ai modi di Sante Peranda; anche la Mason Rinaldi (1984, p. 170 n. A45) inserisce il dipinto mantovano tra le opere erroneamente assegnate al Palma e Cappi (1984, p. 114) lo giudica, sempre su basi stilistiche, del Peranda. L’attribuzione di quest’ultimo studioso è accolta dalla Martinelli Braglia (1987, pp. 94-95 scheda 16; scheda 38, in Committenze dei Pico 1991, p. 91; 1998, pp. 19 e 21) e da Tusini (2006, p. 44), che concordano anche sulla datazione proposta da Cappi, al 1609-1610. Già nel 1609 infatti Sante Peranda, aiutato dal figlio Michelangelo e da Matteo Ponzone, si reca a Modena per dipingere i ritratti dei membri della famiglia d’Este, tra i quali, presumibilmente, anche quello del cardinale. Al dipinto sembra alludere il duca Alessandro I Pico in una lettera allo stesso cardinale, del novembre 1619, nella quale egli lamenta il mancato completamento, da parte del pittore, di una serie di dipinti, tra cui anche il ritratto di Alessandro d’Este (Venturi 1882, p. 150). È pertanto possibile che il dipinto, già intrapreso nel 1609, alla pari del cat. [317], abbia avuto una lunga gestazione e sia stato portato a termine (forse dalla bottega dell’artista o dal figlio Michelangelo) non prima del 1619
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152006
- NUMERO D'INVENTARIO St. 22
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0