episodi della passione di Cristo

dipinto, 1550-1599

Lateralmente, inseriti in un paesaggio collinare, si svolgono i fatti che seguono la Crocifissione, dalla Deposizione all'Ascensione. Tra questi si riconoscono: la Deposizione, il Compianto e la Resurrezione a sinistra; a destra dal basso, Cristo che affida a Pietro la Chiesa, l'Incredulità di Tommaso e la Pentecoste. Il dipinto di forma centinata è inserito entro una cornice lignea architettonicamente definita come un'ancona con due colonne scanalate che sostengono un arco e nel listello in basso riporta l'indicazione della provenienza come dono dell'arcivescovo Carlo Borromeo

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Campi Antonio (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Monza (MB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è stata identificata con quella allogata ad Antonio Campi da Carlo Borromeo per la sua cappella privata, lasciata per disposizione testamentaria alle Angeliche del San Paolo Converso a Milano, che, dopo la soppressione del loro convento (1810), l'avrebbero ceduta ai barnabiti del Carrobiolo; nel 1575 Giacomo Valegio avrebbe ricavato dal dipinto una grande incisione in quattro rami. Alla mostra dei Campi del 1985 viene presentata un'altra "Crocifissione con scene della Passione", inedita, firmata Antonio Campi e datata 1569, di cm. 164.5 x 203.5, sostanzialmente uguale a quella di Monza, che è più piccola (il numero delle scenette laterali è inferiore) e non finita (manca nella luminosa mongolfiera la scena dell'Ascensione) e stilisticamente più debole; del dipinto, acquistato dal Louvre nel 1984, non sono noti nè il committente nè la vicenda sino agli anni venti del nostro secolo, anche se risulta evidente che da esso è derivata l'incisione cinquecentesca (l'incisione è riprodotta in A. Puerari, Antonio Campi scrittore, in "Colloqui cremonesi", gennaio-marzo 1970, p. 75). Uno spoglio sistematico dei documenti conservati nell'Archivio del Carrobiolo ha recentemente dimostrato la costante presenza a Monza, almeno dal 1625, della piccola Crocifissione, donata da San Carlo ai barnabiti verosimilmente in occasione della consacrazione della loro chiesa nel 1584 e che la versione del Louvre dovrebbe identificarsi con il dipinto lasciato dallo stesso Borromeo alle Angeliche, rimasto sino all'inizio del secolo scorso nel convento milanese per poi passare in collezioni private, facendo perdere di sé ogni traccia per lungo tempo. Il dipinto del collegio proviene dalla saletta attigua alla sagrestia della chiesa di Santa Maria al Carrobiolo. Sistemato per breve tempo nella cappella del Noviziato, come rilevato nella catalogazione del 1990, attualmente ricollocato nella saletta adiacente al passaggio alla chiesa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300098193
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • ISCRIZIONI sul listello basso della cornice - SANCTI CAROLI DONUM - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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