Cristo in croce

crocifisso,

Piccolo crocefisso realizzato in legno non lavorato. Sulla sommità c'è un laccetto di stoffa con un nodo, usato per appendere l'opera. Lo stato di conservazione generale è mediocre e il legno presenta in più punti dei segni dell'azione di organismo xilofagi. Sul retro si trova un'iscrizione con l'indicazione del luogo di provenienza e un bollo di cera con il timbro della Custodia Francescana in Terra Santa

  • OGGETTO crocifisso
  • MATERIA E TECNICA inchiostro; stampa
    gesso/ modellatura a stampo
    bronzo/ fusione a stampo
    CARTA
    cera/ fusione/ impressione
    FERRO
    LEGNO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Terra Santa
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Racconigi
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pratica del pellegrinaggio in Terra Santa si sviluppò già nei primi secoli della storia della cristianità. Portata avanti per tutto il medioevo, non si interruppe mai, nemmeno durante le crociate. Una caratteristica che contraddistingue l’esperienza di tutti i pellegrini in ogni epoca è la tendenza ad accumulare oggetti e memorabilia provenienti dai luoghi in cui visse Cristo, collezionati con l’intento di riportare con sé in patria qualcosa di sacro. Se inizialmente si trattava in particolare di materiali come pietre, pezzi di legno o piccole quantità di terra raccolte nei siti citati nel Vangelo, con il tempo la pratica si è estesa anche a oggetti di artigianato, ornamenti in legno di olivo, scatole decorate, crocefissi, icone, dipinti o qualsiasi altro ricordo tangibile dell’esperienza spirituale del pellegrinaggio. Il mercato dei souvenir divenne ben presto una straordinaria fonte di introiti per i venditori locali. Il crocifisso è conservato insieme ad altri oggetti donati al Principe Ereditario Umberto II durante una sua visita in Palestina avvenuta nella primavera del 1928. L'opera fa infatti parte di un corpus di oggetti extra-europei ricevuti in dono dai membri della famiglia Savoia durante i loro viaggi, o offerti da delegazioni diplomatiche in visita in Italia. La consolidata tradizione di scambiarsi doni diplomatici tra monarchi, autorità religiose e capi di Stato è attestata sin dai tempi dell’antico Egitto e risponde allo scopo di favorire, assicurare e mantenere buoni rapporti tra le parti. I doni, che assumono un valore, oltre che monetario, anche spiccatamente simbolico, sono spesso scelti in quanto rappresentanti l’essenza della Nazione o dell'istituzione religiosa che li offre. Si tratta infatti sovente di opere di artigianato, esempi di abilità manifatturiera, beni di lusso e artefatti di importanza storica. Attraverso l’esibizione di tali doni i dignitari promuovono la propria cultura e la propria patria al livello più alto delle pubbliche relazioni
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100450837
  • NUMERO D'INVENTARIO R 7696
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI Retro - Ex loco Agoniæ D.N.J.C - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE