soggetto assente
mazza da lancio,
ca 1850 - ca 1940
Mazza da lancio a forma di L in legno, con fasce di pelle di animale applicate sul manico e sulla parte contundente. Diffusa in Africa centrale, usata per la caccia di piccoli animali e uccelli. La dimensione ridotta suggerisce l’uso da parte dei giovani membri delle comunità. Mazze di questo tipo, seppur considerate armi di secondaria importanza rispetto a quelle con componenti metalliche, sono facili da costruire, stabili e aerodinamiche, e possono coprire distanze considerevoli
- OGGETTO mazza da lancio
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio, levigatura
PELLE
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MISURE
Altezza: 710 mm
Larghezza: 228 mm
Profondità: 35 mm
- AMBITO CULTURALE Ambito Africa Centrale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sin dall’inizio dell’era del colonialismo moderno, nel XVI secolo, viaggiatori ed esploratori dimostrarono interesse nel raccogliere e collezionare oggetti prodotti nei paesi che visitavano. Destinati inizialmente ad essere esposti nelle Wunderkammer, nelle quali personaggi facoltosi dell’alta società europea mettevano in mostra le “artificialia” prodotte da popoli lontani, divennero poi oggetto di studio da parte degli etnografi. Che fosse per studio o per diletto i collezionisti erano interessati ai cosiddetti “curiosa”, artefatti particolari il cui uso era ignoto agli europei e che venivano quindi percepiti come frutti di un ingegno esotico, ma anche agli oggetti di uso quotidiano, a quelli rituali e religiosi, e alle armi. Considerati testimonianze della vita di popolazioni “primitive” e di uno stadio dello sviluppo umano antecedente a quello moderno, tali artefatti erano preziose fonti di informazioni per gli studiosi e interessanti suppellettili esotiche per i ricchi collezionisti. Ben presto si sviluppò un florido mercato per tali oggetti, prodotti talvolta appositamente per essere venduti agli stranieri e in molti altri casi creati originariamente dalle popolazioni locali per il proprio consumo e poi acquistati dai visitatori di passaggio. Nati per l’uso quotidiano e divenuti articoli da collezione, i manufatti delle popolazioni lontane compirono un passaggio simbolico attraverso il quale guadagnarono lo status di oggetti pregiati, degni di essere donati a persone di spicco in occasioni importanti. Seppur in mancanza di documentazione puntuale, si può ipotizzare che l’artefatto in questione sia stato acquisito da uno dei membri della famiglia reale di Savoia durante uno dei tanti viaggi che compirono in Africa. In alternativa potrebbe essere stato portato in Italia da una delegazione diplomatica del continente e dato in omaggio ai Reali. L’oggetto in questione faceva parte di una panoplia, collocata lungo la parete di un corridoio del Castello, composta da 32 oggetti e smontata durante la schedatura (2018) per permettere una migliore conservazione delle opere. La realizzazione della panoplia è attestabile attorno al secondo quarto del secolo XX. Tale scelta espositiva si rifà alla retorica di Regime secondo la quale esporre oggetti "coloniali" o generalmente di civiltà extraeuropee, oltre a soddisfare un certo spirito di curiosità, era un modo per celebrare o esaltare l'arte e l'ingegno della cultura italiana, immensamente superiore, secondo la visione dell’epoca, rispetto a quella di altre popolazioni. L'opera appartiene a un corpus di oggetti extra-europei ricevuti in omaggio dai membri della famiglia reale di Savoia durante i loro viaggi, o offerti da delegazioni diplomatiche in visita in Italia. La consolidata tradizione di scambiarsi doni diplomatici tra monarchi, autorità religiose e capi di Stato è attestata sin dai tempi dell’antico Egitto e tutt’oggi risponde allo scopo di favorire, assicurare e mantenere buoni rapporti tra le parti. I doni, che assumono un valore, oltre che monetario, anche spiccatamente simbolico, sono spesso scelti in quanto rappresentanti l’essenza della Nazione o dell'istituzione che li offre. Si tratta infatti sovente di opere di artigianato, esempi di abilità manifatturiera, beni di lusso e artefatti di importanza storica realizzati con materiali locali. Attraverso l’esibizione di tali doni i dignitari promuovono la propria cultura e la propria patria ai livelli più alti delle pubbliche relazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405156
- NUMERO D'INVENTARIO R 7033-8
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0