Assunzione della Vergine in cielo con il beato Amedeo IX di Savoia e san Carlo Borromeo
Nella parte inferiore della tela è rappresentato, a sinistra, il beato Amedeo IX di Savoia inginocchiato. Indossa gli abiti da Gran Maestro dell’ordine della SS.ma Annunziata e porta un mantello rivestito di ermellino. Una mano trattiene una targa con iscrizione e lo scettro, mentre l’altra è rivolta verso la parte superiore della tela. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Un baldacchino si intravede dietro la figura a chiudere la scena. Di fronte a lui, sulla destra, stante, di profilo, è dipinto Carlo Borromeo. Indossa le vesti cardinalizie e porta un ampio mantello. Una mano tiene la berretta a tre canti e l’altra è rivolta verso il centro della composizione. Un tendone è dipinto dietro la figura. Entrambi hanno il capo aureolato. Carlo rivolge lo sguardo verso la porzione superiore della tela dove, oltre un parapetto si apre uno squarcio di cielo e tra nubi, sorretta da angeli fanciulli e giovinetti è rappresentata seduta Maria Vergine. Le braccia sono aperte e lo sguardo è rivolto verso l’alto. Porta un velo sul capo e indossa una tunica dalle ampie maniche e mantello panneggiato. La tela è posta entro una cornice in legno, intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Battuta liscia; fasce modanate
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 101.7 cm
Larghezza: 70.6 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera presenta solamente contrassegni inventariali relativi alle campagne di catalogazione dei beni del castello di Racconigi. Si deve presumere, pertanto, che l’oggetto sia qui pervenuto per dono o per acquisto durante i decenni in cui il principe di Piemonte, e poi ultimo re d’Italia, Umberto II raccolse in questa sede le sue collezioni pittoriche, primariamente dedicate all’iconografia e alla storia sabauda, anche di ambito sacro, in cui ben rientra questo dipinto. Sono infatti raffigurati il duca Amedeo IX di Savoia (1435-1472), beatificato nel 1669, e l’arcivescovo di Milano e cardinale Carlo Borromeo (1538-1584), canonizzato nel 1610, santo eponimo di vari duchi e re di Sardegna oltre che personalità ripetutamente in contatto, in vita, con la corte sabauda. Conobbe entrambi i duchi Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele, sia per materie inerenti le disposizioni emanate dal concilio di Trento e per questioni giurisdizionali, sia per la sua esplicita promozione del culto della Santa Sindone.L’opera, in considerazione dei caratteri iconografici e formali, contraddistinti da una certa cura disegnativa, un buon bilanciamento della composizione e una certa grazia delle figure, si può collocare, in assenza di ulteriori contrassegni, alla prima metà del XVIII secolo e riferire ad ambito piemontese, proprio per la presenza del beato sabaudo. In considerazione del formato e del tipo di stesura pittorica, nonché del baldacchino appena accennato, è possibile ipotizzare che si tratti di un bozzetto, molto definito, da presentare alla committenza per una pala di più grande formato destinata a una sede di culto, purtroppo, al momento non identificabile
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399716
- NUMERO D'INVENTARIO R 959
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, a sinistra - R 959 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0