Ritratto di principessa di Casa Savoia
Il personaggio è rappresentato a tre quarti di figura, stante, con il viso rivolto verso l’osservatore. Porta una cuffia ornata da nastri e fiori. Indossa una veste dallo scollo quadrato, bordato di pizzo, analogamente alle maniche che scendono sino al gomito, in tessuto operato con motivo floreale in filo d’argento. La pettorina è arricchita da pizzi e da un diadema di brillanti. Sulla parte anteriore della gonna è cucito un grembiule in pizzo. Le mani tengono un ventaglio chiuso. Un tendone, sulla sinistra, fa da quinta alla scena, davanti ad esso un tavolo, scorciato, ricoperto da un drappo, sul quale sono appoggiate alcune rose. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato e dorato di formato e luce rettangolare. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna ed esterna sottili ornata da motivo a pelacette. Centrale liscia
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 82.5 cm
Larghezza: 66 cm
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ATTRIBUZIONI
Duprà Giuseppe (1703/ 1784): pittore
Duprà Domenico (1689 Ca./ 1770)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Benché manchino iscrizioni per riconoscere compiutamente il personaggio rappresentato, i caratteri somatici, quelli della moda e della resa pittorica dell’opera, permettono di riconoscervi uno dei figli di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonia Ferdinanda di Borbone, più precisamente una delle numerose figlie nate dalla coppia nel corso del sesto decennio del Settecento, come suggerito anche dalla foggia della veste e della cuffia. I caratteri formali dell’opera, nella estrema cura della resa dei dettagli del raffinato abbigliamento, nella definizione levigata dei volti e nel tocco vaporoso delle parrucche, ben rispondono ai modi della ritrattistica dei fratelli Domenico e Giuseppe Duprà attivi al servizio di Casa Savoia, dopo un lungo soggiorno romano ed esperienze internazionali, a partire dal 1750 circa. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399673
- NUMERO D'INVENTARIO R 2766
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2766 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0