Ritratto di principino
Al centro della tela è rappresentato, stante e di tre quarti, un bambino. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una cuffia ornata di pizzi sul capo e indossa una veste con corpetto dallo scollo quadrato, maniche poco sotto i gomiti a ampia gonna ima tessuto con motivo floreale di fantasia. Tiene tra le mani un nastro che funge da guinzaglio per un cagnolino, raffigurato accucciato, in primo piano, nella porzione sinistra della tela. La scena è ambientata in un giardino, di cui è raffigurata parte della muratura, con cancellata, che segna la profondità e fa da quinta alla scena, chiusa da una fontana con vasca circolare, una esedra e un berceau. Nella porzione superiore della tela è dipinto un brano di cielo solcato da nubi. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato e dorato di formato rettangolare. Battuta liscia. Fascia unica con motivo a fogliette lanceolate trattenute da nastri in corrispondenza del punto mediano
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 133 cm
Larghezza: 97.5 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Francese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Italia Settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela non presenta iscrizioni o indicazioni che permettano ci confermare se si tratti di un principe o principessa di Casa Savoia, in assenza di evidenti richiami dinastici o topografici, né di che sesso sia il bambino. I caratteri dell’abbigliamento infantile, infatti, furono usati indistintamente, sino ai cinque anni di età circa, per maschi e femmine nel corso del XVII e XVIII secolo. L’utilizzo della cuffia e delle due bande di tessuto cucite posteriormente alla veste, utilizzate per insegnare ai bambini a camminare, suggeriscono un’età entro i due anni. L’inserimento del cagnolino rappresenta, altrettanto, un elemento estremamente diffuso nella ritrattistica infantile europea in questa fase. I caratteri della moda nel pizzo che orna la cuffia e nel tipo di foggia e tessuto della veste, inducono a collocare l’esecuzione del dipinto entro la prima metà del XVIII secolo. Elementi formali e l’ambientazione in un giardino di gusto francese rimandano, piuttosto che alla ritrattistica coeva sabauda, a quella della corte francese o di corti da essa dipendenti, come, ad esempio, quella spagnola o quella parmense, seppure non sia possibile individuare un puntuale rimando che permetta di meglio precisare l’identità dell’effigiato e la cronologia dell’opera. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399668
- NUMERO D'INVENTARIO R 2567
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2567 (giallo) - corsivo alto-basso - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0