Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia
Al centro della tela è raffigurato, stante, con il corpo di lieve tre quarti, un bambino dai capelli mossi e biondi che rivolge lo sguardo all’osservatore. Indossa una veste con scollo rettangolare e maniche ai gomiti, profilate da pizzo. Ampia gonna con sorta di grembiule del medesimo tessuto della pettorina. Al collo pende un nastro con croce. Una mano è appoggiata sul fianco. L’altra tiene saldamente una corona chiusa appoggiata su un tavolo coperto da drappo rosso appena scorciato sulla sinistra. Un tendone drappeggiato chiude parzialmente la scena. Nello spazio lasciato libero si intravede il profilo di alcune montagne e un brano di cielo solcato da nubi con sole in atto di sorgere. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato e dorato di formato rettangolare. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fascia interna intagliata con motivo a fogliette di forma a ventaglio. Fascia esterna, di maggiori dimensioni, con motivo a ovoli e foglie di acanto angolari
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 73 cm
Larghezza: 57.5 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell’inventario compilato nel 1951 da Noemi Gabrielli, la studiosa identificava il fanciullo rappresentato nella tela nel futuro Vittorio Amedeo II. La presenza della corona chiusa, toccata con evidenza, sottolinea il rango principesco del bambino. In considerazione dei caratteri somatici del volto e della capigliatura bionda, appare da confermare l’ipotesi che si tratti del futuro primo re di Sardegna (Torino, 1666-Moncalieri, 1732) raffigurato infante, secondo caratteri che richiamano, sebbene qui egli sia un poco più grande, l ritratto celebrativo in cui il piccolo principe è accompagnato dai genitori, Carlo Emanuele II e Giovanna Battista di Savoia Nemours nella tela di Charles Dauphin conservata a Madrid, Museo del Prado. Nevralgica e attesa era stata la nascita dell’erede che garantisse la continuità della linea principale sabauda al controllo del ducato e ampia dovette quindi essere, sebbene mai specificatamente oggetto di studi, la sua rappresentazione in tenera età. L’elemento della croce appesa al collo sottolinea la grazia ricevuta per la nascita dell’erede. L’abbigliamento indistinto, tra maschi e femmine sino ai cinque anni di età, con l’uso di vesti dalle ampie gonne, rientra pienamente nelle cosuetudini in uso tra Sei e Settecento. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399667
- NUMERO D'INVENTARIO R 758
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in alto, al centro - R 758 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0