Ritratto di Claudio di Savoia-Racconigi

dipinto post 1601 - ante 1640

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di lieve tre quarti, con taglio poco al di sotto della spalla. Il corpo e il viso sono resi di profilo. Indossa una camicia del colletto alto e una tunica, aperta sul davanti in tessuto unito. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sfondo neutro di colore bruno, ornato, inferiormente, da fascia bianca con iscrizione su due righe, e in alto a destra stemma dinastico. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fasce interna ed esterna modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto attestato dall’iscrizione presente nella porzione inferiore della tela, l’opera raffigura Claudio (Torino, 1445-Racconigi, 1521), marchese di Racconigi, Pancalieri e Sommariva. Era figlio del marchese Francesco e di Caterina de Seyssel. Nel 1476 sposò Ippolita Borromeo, figlia del conte di Arona Giovanni. Dalla coppia nacquero due figli maschi, Bernardino che garantì la successione, e Antonio Luigi. Le ricchezze del casato lombardo ebbero un ruolo fondamentale al sostentamento economico del casato. Nella difficile congiuntura politica della reggenza di Jolanda di Valois nell’anno 1472, il marchese di Racconigi fornì uno strategico supporto militare al ramo principale di casa Savoia, guadagnandosi così la nomina a governatore della città di Vercelli e il feudo di Sommariva Bosco. Al termine della reggenza di Jolanda di Francia, il duca Filiberto nominò il cugino Marescalco. Con il successivo passaggio del ducato al fratello Carlo I nel 1485, perse le cariche prima riconosciute al marchese di Racconigi, questi privilegiò il servizio nei confronti della corte sforzesca e poi di quella dei marchesi di Saluzzo, venendo dichiarato ribelle e omicida dal duca Carlo I. Solamente alla morte di questi, la reggente favorì la riconciliazione con Claudio di Savoia che ottenne la restituzione del feudo di Racconigi nel 1493. Per i caratteri formali, la tela si può collocare cronologicamente al XVII secolo. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399584
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5611
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5611 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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