Ritratto di Enrico di Savoia-Nemours
dipinto
post 1601 - ante 1640
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di lieve tre quarti, con taglio poco al di sotto della spalla. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti e ricci, radi baffi e barba appuntiti. Indossa una gorgiera e un petto di corazza ornato da bande cesellate che presentano un decoro a cartelle mistilinee, una delle quali, al centro, presenta una figura allegorica non riconoscibile. Al di sotto dell’armatura si vedono le maniche del giuppone. Sul petto, il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fascia interna modanata
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto indicato sul retro del telaio, il personaggio maschile ritratto dovrebbe riconoscersi in Enrico I di Savoia Nemours (Parigi, 1572-1632). I caratteri dell’abbigliamento sono compatibili con l’epoca di vita del duca e l’appartenenza a casa Savoia è sottolineata nel dipinto dalla presenza del collare dell’ordine della SS. Annunziata. Tuttavia, poche sono le testimonianze a stampa e pittoriche con cui confrontare questo dipinto, collocabile, per elementi formali, ad una esecuzione nel corso del XVII secolo. Il principe era figlio di Giacomo di Savoia-Nemours e di Anna d’Este. Figlio secondogenito, fu per breve tempo abate commendatario di Pontigny. Nello stesso anno ottenne dal cugino Carlo Emanuele I il governo del marchesato di Saluzzo. Con l’ascesa di Enrico IV di Borbone, preferì indirizzare i propri servigi e fedeltà alla Francia. Nel 1618 sposò Anna di Lorena, duchessa di Aumale. Dalla loro unione nacquero due duchi di Nemours, tra cui Carlo Amedeo, padre di Giovanna Battista di Savoia Nemours, futura Seconda Madama Reale. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399558
- NUMERO D'INVENTARIO R 5572
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5572 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0