Il gruppo della Madonna con il figlio deposto dalla croce è rappresentato a figure intere. Il Cristo è poggiato sul sepolcro, il capo reclinato su un cuscino rosso a bordi dorati e coperto nell'inguine da un panno bianco. La Madonna piangente regge con la sinistra il polso del figlio e guarda la mano lacerata dai chiodi. Dietro di loro si scorge la parte bassa della croce mentre nello sfondo il cielo azzurro è popolato da nubi scure. La cornice in legno dorata presenta tre modanature di cui l'interna decorata a perline, mentre l'esterna a palmette

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino (bottega): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 8, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu acquistato da Roberto d'Azeglio anteriormente al 1854. La Gabrielli lo ritiene a ragione una copia antica (Gabrielli 1971). Il piccolo olio su rame ripropone difatti il Cristo poggiato sul sepolcro con la Vergine piangente che guarda la mano del figlio lacerata dai chiodi, l'impianto compositivo della grande pala realizzata nel 1644 (lo Stone riporta erroneamente il 1643) per l'Ambasciatore di Francia a Venezia, destinata a Parigi e pagata 170 ducatoni - la tela fu successivamente ampliata per essere inserita in una cappella della cattedrale di Saint-Lazare della città francese di Autun, dove ancora si trova - (Malvasia 1678, II, p 373; 1841, II, p. 266; S. Loire, 1988, fig. 10 pp. 312-13; Stone 1991 cat. 186 p. 201; Ghelfi, Mahon, Libro dei Conti, 1997 n. 302 p. 119). Il materiale e le modeste dimensioni dell'opera torinese farebbero pensare ad un piccolo dipinto eseguito per devozione privata, ipotesi rafforzata dallo specifico tema iconografico. Nell'impianto di derivazione guercinesca il procedere pittorico è schematico e semplificato, con una pennellata dura che evidenzia forzature nelle posture, come il braccio sinistro del Cristo privo della stessa qualità di chiaroscuro dell'originale di Autun. Le caratteristiche dello stile del Barbieri vengono accennate ma non portate a compimento: l'oscurità che aumenta nel paesaggio digradante, il cielo carico di numi grigio scure, la leggera lumeggiatura attorno al capo della Vergine e del Cristo, sino a dati pittorici caratteristici, come l'uso abbondante dell'azzurro oltremarino. Al prezioso cuscino in velluto sul quale è adagiato il capo del Cristo si contrappone la corona di spine visibile in primo piano, ricordo della Passione ed espediente in uso nella pittura emiliana post carraccesca per dare senso di drammaticitàed aumentare il pathos. Dell'opera non c'è menzione nelle pubblicazioni monografiche redatte dallo Stone e dal Mahon, mentre è riportata come copia del dipinto conservato nella Cattedrale di Autun nel Catalogo del Salerno (Salerno 1988)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350876
  • NUMERO D'INVENTARIO 699
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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