Amore materno
dipinto,
Cignani Carlo (attribuito)
1628/ 1719
Una gioviane donna, rappresentata seduta e a mezza figura, è contornata da quattro fanciulli di diverse età. Allatta un bimbo in fasce che tiene con il braccio sinistro, mentre con l'altro sostiene un fanciullo più grande che mostra con la mano sinistra due ciliegie e tiene un quaderno, o una cartella, con la sinistra. La donna volge lo sguardo verso l'alto ed odora la rosa che da dietro le porge il bambino sullo destra. Più in basso una figura abbozzata di un altro fanciullo sembra parlare alla donna, che l'ascolta
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Cignani Carlo (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, già a Milano nella collezione Calderari ed in seguito in quella del generale Pino dov'è menzionato dell'edizione del malvasia del 1841, proviene dalla collezione del professor Angelo Boucheron. Fu acquistato dalla Pinacoteca nel 1842 dopo esser stato valutato da una commissione nominata appositamente da S. M. e riunitasi in casa Birago a Torino per visionare i dipinti. Un "Amor materno di Casa Calderari" attribuito al Cignani compare infatti come tredicesima opera delle 34 citate nel primo elenco del Boucheron. La vendita peraltro si rivelò caratterizzata da curiose dinamiche, recentemente ricostruite nelle singole fasi da Stefania De Blasi (De Blasi 2007 pp. 327-347). Una sua riproduzione incisoria compare successivamente nel volume IV della Reale Galleria Illustrata del D'Azeglio (1846, p. 199). Anche nell'inventario del 1853, dove compare citato al numero 102, lo si assegnava al Cignani e con tale attribuzione è stato registrato nel successivo inventario del 1866; il tema iconografico viene identificato tuttavia dall'estensore come 'La Carità'. Nel registro inventariale del 1871 si specifica che all'opera è stata adattata la cornice del 'Guercino inviato al Senato' e lo stesso estensore rileva che l'opera si distingue per una 'figura a destra elegantemente contornata e non dipinta'. Il Baudi di Vesme nel 1899 nota puntualmente che tale' figura il pittore non ha terminata', riconoscendo che il tema trattato è quello dell'Amore materno. Per tale motivo l'opera fu scelta per essere esposto alla "Mostra della maternità ed infanzia" allestita a Roma nel 1937. Nel catalogo redatto da Noemi Gabrielli nel 1971 la studiosa conferma il soggetto dell''Amore materno' insieme all'attribuzione al Cignani. Nella 'morbidezza delle forme tondeggianti' la Gabrielli ravvisa peraltro precisi elementi stilistici che farebbero riferire l'opera alla prima attività del pittore, cioè sulla metà del XVII secolo (Gabrielli 1971, p. 104, fig. 304). Citando la versione del medesimo soggetto della Galleria Pallavicini, la studiosa ritiene inoltre che l'opera, proprio per le sue caratteristiche stilistiche, sia da considerare precorritrice della temperie pittorica settecentesca. Successivamente Beatrice Buscaroli ha sottolineato come il dipinto sia impostato seguendo il medesimo schema della composizione del Cignani conservata alla Galleria Pallavicini di Roma e raffigurante i 'Cinque Sensi'; tale considerazione ha portato la studiosa ad ipotizzare che il dipinto torinese sia a rappresentare il medesimo tema iconografico della tela romana (Buscaroli, 1991, p. 147). Da quest'opera e non, come afferma Buscaroli, dalla versione della Galleria Pallavicini, Forlani Tempesti fa derivare l'incisione di Jesi ideata probabilmente attorno al 1818, quando il dipinto era ancora presso la quadreria di casa Calderari (Forlani Tempesti 2002)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350845
- NUMERO D'INVENTARIO 166
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0