San Paolo Eremita
dipinto,
Il santo è realizzato a figura intera coperto da pelli e con il torso nudo. È seduto su un masso e tiene con la destra un bastone; nell'altra mano stringe un rosario. Ha lo sguardo rivolto verso il cielo da dove arriva in volo un corvo che porta in becco un pane. Sullo sfondo paesaggio roccioso e il cielo popolato di nubi scure. La cornice in legno forato presenta tre modanature decorate a morivi vegetali e perline
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino (maniera): pittore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino (copia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu acquistato nel 1842 dall'artista, collezionista e mercante d'arte professor Angelo Boucheron. Un "Guercino San Paolo eremita dal vero" compare infatti come ventesima opera delle 32 indicate nel primo elenco delle opere del Boucheron, cedute a S. M. nel 1842. Tutti i dipinti proposti dal Boucheron furono valutati da una commissione nominata dal reggente e riunita in casa Birago. Vennero scelti prima solo sei dei quadri proposti, ma furono poi acquistati in blocco tutti e trentadue a cui si aggiunsero altri dipinti. Il gruppo di opere fu al centro di una curiosa dinamica legata alla vendita le cui fasi sono state recentemente ricostruite da Stefania De Blasi (De Blasi, 2007). Per la tela raffigurante San Paolo eremita il d'Azeglio propone alcune possibilità d'identificazione elencando le opere di medesimo soggetto documentate in anni prossimi a quelli cui per stile può essere riferito il dipinto di Torino (il San Paolo eseguito nel 1662 per il signor Gerolamo Pavese di Genova; quello realizzato per il cardinal Cibò per il quale nel 1663 - il 10 dicembre secondo la Ghelfi il 20 secondo il Calvi- furono pagati 60 ducatoni; per ultimo il dipinto trovato invenduto alla morte del Guercino e presente nella sua casa). Le medesime notizie vengono riportate dalla Gabrielli che però, seguendo il parere di Mahon, pone il dipinto tra le copie dal Guercino (Gabrielli 1971). Escludendo questa ultima composizione per via dell'inconciliabilità iconografica con il dipinto torinese, in quanto il Santo è descritto nell'elenco 'in ginocchioni' mentre alla Sabauda San Paolo è a figura seduta, la versione eseguita per il cardinale Cibò è di fatto rimasta senza corrispondenza. Si potrebbe a questo punto azzardare un'identificazione tra l'opera citata nel Libro dei Conti al 1663 ed il dipinto in Sabauda. Si necessiterebbe tuttavia di ulteriori riscontri per dare sostanza alla proposta peraltro non incoraggiata dal parere del Mahon che, come si è detto più sopra, con una comunicazione verbale alla Gabrielli nel 1966 giudicò il dipinto una copia dal Guercino. Nelle monografie dedicate al Barbieri redatte da Mahon, Salerno e Stone l'opera non viene menzionata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350844
- NUMERO D'INVENTARIO 163
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0