Apollo scortica Marsia
dipinto,
Reni Guido (maniera)
1575/ 1642
I due personaggi rappresentati a figura intera occupano quasi interamente la scena. Marsia è a destra, urlante e con i polsi legati ad un albero . Apollo è sulla sinistra, con espressione serena e pacata si appresta ad infliggere la punizione allo sconfitto. A terra sono gli strumenti con cui si è svolta la competizione. La cornice in legno dorato presenta tre modanature di cui quella esterna decorata a perline, quella mediana lineare e quella interna a linea intrecciata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Reni Guido (maniera): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di una copia da Guido Reni. Viene citata come opera autografa del maestro dagli inventari del Re di Sardegna del 1822 nella parete est "a Lato della porta a destra" nella "Camera della Principessa di Borgogna" del Palazzo Reale di Torino. Il dipinto ripropone in effetti una tema iconografico molto frequentato dal Reni: si ritrova nella tela conservata alla Alte Pinakothek di Monaco o in quella del Musée des Augustins di Tolosa riferita al 1618-1619 la quale costituisce l'originale ripreso dal dipinto a Torino (Pepper 1988, p. 244, n. 63). Nel 1635 l'opera ora a Tolosa si trovava peraltro sicuramente nella capitale Sabauda poiché è citata negli inventari ducali redatti da Antonio della Cornia, indicata nella "Camera delle Muse" del Palazzo Ducale; fu in seguito trasferita in Francia e lì musealizzata nel 1805 (Baudi di Vesme 1897). L' "Apollo che scortica Marzia" citato negli inventari del Re di Sardegna del 1822 al n. 60, coincide quindi con quello ora nei depositi della Galleria (Levi Momigliano 1982, n. 43). Anche il secondo inventario ordinato per scuole e compilato negli stessi anni cita la medesima opera soffermandosi sull'espressione sgraziata di Marsia riconoscendovi la "libertà del pennello" tipica del Reni. Come accennato in apertura la critica più recente ritiene invece che si tratti di una copia dall'esemplare di Tolosa; su tale posizione è stato Cavalli (1955 n. 235) a cui fece seguito il Baccheschi (1971 n. 103). Anche il Pepper nella sua monografia dedicata a Guido ritiene il dipinto una copia. La prescheda di Soprintendenza SBAS di Torino del 2006 ricorda la notizia, già riportata dalla Pinto, per la quale nelle raccolte ducali nel 1682 esisteva un dipinto "alto piedi quattro, e largo due, e mezo, rapp.te Marzia ligato ad un albero con Apollo in atto di Scorticarlo" (n. d'ordine 260) insieme alla tela con Apollo e Marsia ora a Tolosa (Pinto 1994, fasc. II, p. 13). Depositato dal 1962 presso la Procura della Repubblica di Torino, questo dipinto è stato riportato in museo nel 1990 in occasione dell'allestimento del settore dedicato al collezionismo dinastico da Vittorio Amedeo I a Vittorio Amedeo II (1630-1730): nella relativa Guida del 1991 l'opera è segnalata come copia, da identificare con il quadro indicato nell'inventario del 1682 e collocata al 1670 circa (p. 48)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350824
- NUMERO D'INVENTARIO 126
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0