ritratto d'uomo

dipinto, post 1550 - ante 1599

Sul retro della tavola, in alto a destra, è stato intagliato un motivo decorativo. Sono tutt'ora visibili i segni lasciati dalle operazioni di separazione tra la tavola e la tela (inv. 433), incollate insieme in epoca imprecisata

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla collezione d’arte dell’avvocato torinese Riccardo Gualino, donata nel 1930 alla Galleria Sabauda. Fu però ritrovata incollata sul retro della Madonna con il Bambino, San Giovanni Battista e San Francesco attualmente attribuita a Vittore Belliniano (inv. 433), a seguito di un restauro curato dal Laboratorio Nicola di Aramengo nel 1982 e in quelle circostanze disgiunto a bisturi, previo l’ammorbidimento della colla animale apposta. L’anomalia dell’incollaggio della tela belliniana su una tavola lignea e la presenza di un decoro intagliato a tergo del supporto così composto avevano infatti a quel tempo motivato un’indagine radiografica, che appunto mostrava la presenza di un ritratto virile sottostante. Il dipinto, che ovviamente mostra segni evidenti della sua storia conservativa, si presenta tagliato di qualche centimetro lungo il margine destro, dove corre l’iscrizione mutila riferita all’effigiato e al suo cursus honorum. Michela di Macco (1982), che lo assegna alla scuola tardo manierista veneziana, ritiene sulla base della lettura delle Vite dei Dogi di Marin Sanudo il Giovane che possa trattarsi di un ritratto in memoria di Niccolò Pasqualigo, bailo di Costantinopoli nel 1472, vale a dire all’epoca della celebre regina di Cipro Caterina Cornaro (Sanudo, 1457-1474/ 2004). Secondo la studiosa i dati di costume e l’impostazione del ritratto originale, che suppone tagliato all’altezza delle spalle, suggeriscono di datare il modello al 1475 circa e di ancorarlo all’ambito di Filippo Mazzola o a quelli di osservanza antonellesca e belliniana. Ritiene pertanto che il dipinto in oggetto fosse copiato nel secolo successivo, forse per completare una galleria familiare di illustri personaggi, con una rapidità di tocco che stilisticamente lo renderebbe assimilabile alla cerchia di Jacopo Tintoretto. Pur non escludendo del tutto simili ipotesi attributive, tuttavia allo stato attuale delle ricerche l’identificazione proposta per il personaggio parrebbe troppo generica o per lo meno incongruente in rapporto alle puntuali notizie riferite dall’iscrizione apposta sul dipinto. Del resto, anche i dati desumibili dai dettagli oggi visibili del costume non sembrano motivare inequivocabilmente l’origine veneta dell’effigiato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350769
  • NUMERO D'INVENTARIO 433 bis
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI Sul dipinto, in alto a destra - NICOLAUS PAS.../ EQUES ANGLI.../ HISPANIAE GA../ ROMAE ET IT.../ GALLIAE LEO.../NIBUS CLAR../VIXIT ANNOS - pittore - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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