panca, serie - produzione Italia settentrionale (ultimo quarto sec. XIX)

panca, 1875 - 1899

Schienale e seduta privi di imbottitura. Alla sommità dello schienale cornice poco aggettante modinata. Lo schienale è infisso nella parete e suddiviso da cornici modinate in due pannelli rettangolari, alternati a lesene con fusto liscio e capitello appiattito. La seduta, dagli angoli smussati, poggia su tre sostegni a mensola, con zoccolo modinato inferiore, maggiormente sporgente nei due sostegni esterni

  • OGGETTO panca
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ verniciatura
    legno/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 96
    Lunghezza: 166
    Larghezza: 38
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia di panche fa parte della serie di arredi che vennero acquistati, con delibera del luglio 1940, dalla Provincia di Torino a seguito dell'acquisizione di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, fino a tale data proprietà di Casa Savoia-Aosta. Benchè le indicazioni nell'elenco topografico siano piuttosto generiche è possibile che la coppia di sedili si possa identificare con i "2 panchetti" stimati L. 1000 nella "Camera ingresso buia", o con le "2 panchette da anticamera" collocate nella "Camera Museo duca degli Abruzzi", valutate, parimenti, L. 1000. Si tratta di uno dei pochi arredi che non andarono venduti durante le numerose tornate d'asta che nella prima metà del Novecento portarono alla dispersione della mobilia originale del palazzo, ed è assai probabile che siano poste in collocazione originale. Farebbero quindi parte della serie di arredi commissionati dal duca en suite con la decorazione in stile neorinascimentale da lui voluta che trasformò il volto del palazzo settecentesco. La preferenza accordata alla cultura figurativa del XV secolo, si inserisce nell'ambito della caratteristica inclianazione della cultura ottocentesca al recupero degli stili storici, spesso connessi, nelle varie aree regionali, al richiamo di un passato glorioso. Contrariamente alla tendenza diffusa in Piemonte, tesa al recupero del tardo gotico, come testimonia il riallestimento del castello di Issogne da parte di Vittorio Avondo, Emanuele Filiberto preferì il più consolidato ed internazionalmente diffuso gusto fiorentino. Si vedano alcuni confronti con esemplari toscani del XVI secolo, C. E. Rava, Storia del mobile-La sedia, Milano, 1964, nn. 72, 76. Pur non essendo state reperite precise note di pagamento che documentino la commissione degli arredi, coordinati, naturalmente, anche ad esemplari reperiti sul mercato antiquario, è noto da una guida commerciale della città di Torino che due studi fossero interessati, in quegli anni, da committenze da parte di Casa Savoia-Aosta, ovvero, quello di Carlo Albertoni e quello di Giuseppe Anguissola; inoltre, da un annuncio pubblicitario dei fratelli Mora di Milano risulta che anche i famosi mobilieri lombardi fossero tra i fornitori della famiglia ducale, Augusta Taurinorum. Torino illustrata nelle sue cose e nei suoi cittadini, Torino s.d. [ma 1902], pp. 256-258; E. Colle, Museo d'Arti applicate, mobili e intagli lignei, Milano, 1996, pp. 26-28
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210437
  • NUMERO D'INVENTARIO 322248-322250
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • ISCRIZIONI fiancata/ su etichetta rett. adesiva - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 322249 - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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