Sposalizio di Maria Vergine
disegno,
ca 1553 - ca 1556
Lanino Bernardino (1509-1513/ 1582-1583)
1509-1513/ 1582-1583
Disegno a carboncino, acquarello seppia, gesso e biacca, con tracce di ripassatura a matita (nelle zone d'ombra); il cartone è composto da quattro fogli giuntati per sovrapposizione dei bordi, cui si aggiunge, sul lato destro, una striscia di carta larga circa cm. 4. Vi sono raffigurati la Madonna (a destra), san Giuseppe (a sinistra) e il sacerdote che li unisce in matrimonio (al centro); alle loro spalle si vedono alcune figure e, in lontananza, architetture appena abbozzate
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ acquerellatura/ gessetto/ matita
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ATTRIBUZIONI
Lanino Bernardino (1509-1513/ 1582-1583): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Gaudenzio Ferrari
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 33, visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra (Bollea L. C., 1932, p.492): attribuzione che ritroviamo nell'inventario del 1856 e in quello del 1933 (Gabrielli N.,1933, pp. 155, 197). Luigi Mallé (1969, pp. 221-222) rilevava come il cartone non corrispondesse agli Sposalizi noti di Gaudenzio, ipotizzando l'esistenza di un diverso modello risalente all'ultima fase della produzione del maestro. La prima attribuzione a Bernardino Lanino si deve a Giovanna Galante Garrone (in Romano G., 1982, pp. 155-158) che nel cartone ha evidenziato "le psicologie e il morbido avvolgersi dei panni tipici dell'avanzata fase di struggente leonardismo di Lanino", ravvisandovi affinità stilistiche con l'Adorazione dei Magi di Mortara del 1553, la Cena in San Nazzaro a Milano e il Battesimo del 1554 nel Battistero di Busto Arsizio (ma proveniente dalla chiesa di San Giovanni in Conca di Milano). La studiosa proponeva per il cartone una datazione fra la seconda metà del sesto e l'inizio del settimo decennio, che, in un secondo intervento sull'argomento (in Astrua P./ Romano G., 1985, pp. 85-87), precisava ad "una data che non potrà superare di molto la metà del sesto decennio", non lontano dagli affreschi di Novara, terminati nel 1553. Il cartone va probabilmente messo in relazione con il n. 338 (NCTN: 00209696) dell'Accademia Albertina, raffigurante l'Adorazione dei pastori: entrambi presentano misure assai simili e caratteristiche stilistiche analoghe. Non si è riusciti a identificare l'opera cui i due cartoni si riferiscano
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209695
- NUMERO D'INVENTARIO 333
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 33 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0