piviale, serie - manifattura italiana (primo quarto, inizio sec. XIX, sec. XX)

piviale 1805 - 1821

Il piviale è realizzato con diversi pannelli in gros de Tours di seta bianco, che però appaiono di fatture differenti. in particolare, stolone e cappuccio sono confezionati con un tessuto più rigido e bianco (moderno), mentre il manto è cucito con cinque frammenti di tessuto più morbido e tendente all'ecrù. Su questo fondo si stagliano decorazioni simmetriche di spesse volute dorate, tralci di fiori nei toni del rosa, dell'azzurro e del giallo a cui s'intrecciano rametti molto sottili, ricamati nei in filo verde, con fogliette e boccioli. Sul retro è presente lo stemma del vescovo Vitale. E' foderato con un frammento di rasatello di cotone di colore rosa antico ed uno color vinaccia. Gli orli sono rifiniti con i galloni in filo d'oro lavorato ai fuselli. Il cappuccio è bordato da una fascia di frange in oro riccio

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA cotone/ diagonale
    filo di seta
    filo dorato
    filo d'oro/ merletto a fuselli o tombolo
    filo/ lavorazione ad ago
    metallo/ fusione
    paillettes
    seta/ gros de Tours
  • MISURE Altezza: 145
    Larghezza: 280
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato è citato nell'inventario del 1845 (Mondovì, Archivio del Capitolo della Cattedrale: "Inventario della Sacrestia di Mondovì - 1845 - fatto dal canonico Emilio Montezemolo - scritto dal Sig. Don Viglietti sacrista", fascicolo senza segnatura) con questa definizione: "ternario oper dir meglio pontificale componente due pluviali, due dalmatiche, due tunicelle, pianeta, grembiule, stole e manipoli, velo, borsa e continenza, il tutto in seta bianca ricamata in oro e seta a colori collo stemma di Monsignor Vitale". I vari elementi che compongono il paramentale presentano decorazioni di qualità differente, in particolare le stole ed i manipoli sono caratterizzati da un ricamo semplice e un po' sotto tono rispetto alla ricchezza delle pianete e delle dalmatiche; queste ultime, invece, ripropongono modelli già in voga alla metà del XVIII secolo, semplificandone le forme nelle volute in oro ed attenuandone le gradazioni cromatiche nei fiori in seta policroma (F. Fiori, Scheda 30, in E. Ragusa - A. Torre, Tra Belbo e Bormida: luoghi e itinerari di un patrimonio culturale, Torino 2003, pp. 396-397). La composizione rigorosa e simmetrica, ispirata ad elementi decorativi tardosettecenteschi trova confronti con numerosi altri esemplari ottocenteschi di area piemontese: come fa notare la Ruffino, "...le forti volute orizzontali, terminanti nell'occhio con un fiore circolare, ricordano le soluzioni decorative a fregio continuo delle porcellane di Sèvres..." (M. P. Ruffino, Schede 8-9, in C. Bertolotto - G. Amprino, Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, Torino 1998, pp. 148-153). In questo caso, la presenza dello stemma di Monsignor Giovanni Battista Vitale, vescovo di Mondovì dal 1805 al 1821, su alcuni degli elementi del parato ci permette di datare con precisione il manufatto a questo torno di anni, anche in alcuni casi sembra che il ricamo ottocentesco sia stato riportato su un tessuto più moderno (inizio XX secolo), forse per migliorare lo stato di conservazione dei pezzi più consunti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209049-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • STEMMI lato posteriore, al centro - vescovile - Stemma - Giovanni Battista Vitale - Uno scudo d'argento con due profili o sian bande rosse ed una d'oro nel mezzo. Coronato e con cappello cardinalizio con sei nappe
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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