elementi decorativi antropomorfi

dipinto, post 1550 - ante 1599

La decorazione è stata realizzata nella parte superiore della parete orientale della Cappella del Rosario, nello spazio compreso tra l'arcata sottostante la volta e quella che immette nel presbiterio, che non risultano in asse tra loro. La parte figurata è circondata da una cornice gialla, con tre fasce rosse che la dividono in parti uguali. Sopra allo sfondo bianco sono appesi a finti chiodi dipinti numerosi elementi simbolici, la cui disposizione è scandita in quattro parti dai tre corpi di donne gravide. Nella parte sinistra dell'affresco è visibile un dislivello di circa 5 centimetri tra la parte a sinistra, che ha la superficie danneggiata da numerose martellinature, e il resto dell'affresco, che risulta quindi di realizzazione più recente

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Novarese
  • LOCALIZZAZIONE Baceno (VB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione con gli ex voto pendenti dall'arcata è stata riportata in luce durante i restauri eseguiti nel 1975 da Nicola Guido e Gian Luigi di Aramengo. In quest'occasione vennero tolti i quindici medaglioni in legno dei Misteri del Rosario realizzati dal miniaturista valsesiano Giovanni Zanolo nel 1824 (definiti dal De Maurizi "pur discreti" (p. 98)). Questa serie di medaglioni era stata sistemata lungo il bordo superiore di quest'arcata nel giugno 1843, la loro collocazione esatta è visibile nelle fotografie scattate durante gli anni Cinquanta, immagini che illuminano gli studiosi riguardo alla situazione della Cappella prima che i restauri cercassero di riportarla all'aspetto originario, eliminando le modifiche stratificatesi nel corso dei secoli. Nella fotografia riguardante quest'arcata si notano, oltre ai pesanti ritocchi che subì l'Adorazione dei Magi nella vela soprastante, i festoni dipinti sopra allo strato di scialbo che coprì gli originari ex voto; questi sono di tipologia analoga a quelli presenti sullo spicchio di arcata sotto la vela orientale della volta del presbiterio, arcata che il Raineri ridipinse inserendovi il cartiglio che ricorda il suo intervento di restauro. E' quindi probabile che fosse stato lo stesso restauratore a dipingere quest'arcata, coprendo gli ex voto preesistenti.La Gemma nella sua opera espone in maniera brillante i risultati di un lungo lavoro di ricerca iconografica riguardo a questi ex voto; di tutta la sua ipotesi ci limitiamo ad evidenziarne il filo conduttore. Gli ex voto dipinti sopra l'arcata rappresentano numerose parti del corpo umano, tre corpi di donne con il ventre arrotondato, quindi presumibilmente incinte, ma anche un bue e una stampella: tutti sono sospesi ad un filo attaccato a un chiodo. Questi ex voto dipinti rappresentano probabilmente ex voto realmente esistiti; l'accumulazione di queste testimonianze di "grazia ricevuta" resero indispensabile che esse fossero tolte con il passare del tempo: in questo caso esse vennero rese eterne sotto forma di dipinto. La presenza degli ex voto in cera, pendenti da griglie che circondavano la Cappella, è testimoniato sia dall'Inventario del 1618 ("è circondata la Cappella di ferrate alle quali sono attaccati molti voti di cera"), sia dagli Atti della Visita del Vescovo Volpi compiuta nel 1627 ("in cornu epistole est imago BMV cum filio in gremio.. A ferro clatro pendent plura vota ex cera a fidelibus devotionis dicte imaginis donata" ASDN, AV, t. 108, f. 76v). La presenza di un bovino al centro della scena può essere associata all'immagine di Sant'Antonio abate, protettore degli armenti, presente sulla parete meridionale. L'immagine del Sant'Antonio abate sarebbe stata posta perciò, insieme a quella della Vergine, nel portichetto antistante la primitiva chiesa ed anch'essa sarebbe stata oggetto di devozione se non venne cancellata dai pittori che affrescarono il Ciclo delle Storie della Vergine. Il Vescovo Balbis Bertone rimarcò la presenza un po' inconveniente di due donne nude ("inter quas picturas non nulla picta adsunt vota ex osa ex gratiis receptis super parietes representantia muliebres duas nudas et membra corporis humani antiquo opere pictas" ASDN, AV, t. 333, f. 272v). L'affresco venne perciò ricoperto quando venne dipinto con il motivo di un festone e con i 15 tondi appesi e riportato alla luce soltanto nel 1975, quando si evidenziò anche l'esistenza di due versioni dell'affresco, di cui quella visibile a sinistra è più antica e venne martellinata per poter realizzare una nuova versione, perfettamente analoga alla precedente. La rappresentazione di ex voto anatomici è visibile sia nell'Abbazia di San Nazzaro Sesia, vicino a Novara, sia in Val d'Aosta nel castello d'Issogne; questi ex voto sono però dipinti all'interno dell'opera nella quale è rappresentato il personaggio oggetto di devozione, a Baceno invece la realizzazione degli ex voto è posteriore alla creazione dell'immagine della Vergine. Questo ci porta a pensare che essi siano stati dipinti in memoria di una grazia ricevuta e quindi ce li fa sentire maggiormente reali e quasi una testimonianza del potere taumaturgico della Madonna del Latte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100203969
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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