Madonna con Bambino

dipinto, 1400 - 1449

Le parti originali dell'affresco quattrocentesco sono i volti di Gesù e della Madonna e la mammella da cui il Bambino sta bevendo il latte, tutti affrescati con un incarnato di colore molto chiaro. Tutto il resto dell'affresco, come dimostra anche la differenza di spessore tra i due strati di intonaco, è stato dipinto in un periodo successivo, per dare all'antica immagine votiva un aspetto più moderno

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Novarese
  • LOCALIZZAZIONE Baceno (VB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le parti originarie dell'immagine della Madonna del Latte si limitano ai due volti dei personaggi e al seno della Vergine: esaminando con la luce radente la superficie dell'affresco si vede infatti che intorno a queste porzioni il resto dell'affresco è dipinto su un secondo strato di intonaco, superiore di almeno 3 o 4 millimetri alla parte più antica. Dall'altro lato della monofora si vede, nella zona inferiore della parete, la parte bassa di un antico affresco con la Madonna in trono (la Gemma afferma che l'ipotesi di una Vergine sul trono sembra la più probabile, ma ricorda che esiste a Crodo nella Cappella di San Giovanni Battista, un'immagine di un Sant'Antonio Abate seduto su un trono (p. 53)); questo affresco venne riportato alla luce durante i restauri del 1975, i quali eliminarono la parte inferiore della Visitazione, come si evince dal confronto tra le fotografie degli anni Cinquanta e la situazione attuale.Il Bettinelli narra che l'immagine delle Madonna "era molto venerata non solo in Baceno, e nella Valle Antigorio, ma anche nel vicino Cantone Vallese. Dal registro dell'altare del S. Rosario si rileva che, già prima del 1700, le popolazioni di Aragnone e Bondolo venivano processionalmente e portavano doni, paramenti preziosi ed elemosine per Messe ed Uffici. Più tardi (dal 1753 in poi) anche altre ville del Valesio, come Granarolo, Morgan, Belwald, portavano le loro offerte. Sarebbero quindi 5 i paesi vallesani che pellegrinavano a Baceno per venerare la Madonna frescata a fianco dell'altare nella Cappella del S. Rosario. La tradizione ricorda che queste popolazioni partivano generalmente dai loro paesi la vigilia dell'Assunta (15 agosto), attraverso i valichi e l'antica via romana, scendevano a Baceno per le funzioni e verso sera ritornavano a pernottare a Devero donde il mattino seguente affrontavano i passi della Rossa e dell'Arbola per tornare ai loro paesi. Verso il 1835 la pia costumanza venne a cessare, continuarono però i Vallesani ad inviare per mano di persone delegate oggetti sacri e offerte di latticini" (pp. 26-28). Il Bettinelli commenta così il valore dell'immagine: "la Madonna delle Grazie è soavissima, soffusa di luce celestiale sorride, spandendo intorno conforto e speranza" (p. 28). Non è credibile l'ipotesi formulata dal De Maurizi (p. 98) sul fatto che l'affresco della Vergine fosse stato trasportato qui da un altro sito; forse lo scrittore pensò questo vedendo che l'immagine era allora coperta da un vetro, come ci testimonia pure il Bettinelli (p.26), che riporta anch'egli l'ipotesi del De Maurizi. Secondo il Bettinelli, ripreso poi dal Massara (p. 35), l'immagine della Madonna sarebbe stata realizzata nella seconda metà del secolo XIV da un pittore di scuola giottesca. Più credibile sembra essere la datazione proposta dal Bertamini (p. 137) che parla di un'immagine eseguita intorno alla metà del XV secolo, forse proprio in quella prima metà in cui in Ossola fiorirono le immagini della Madonna del Latte. Anche la Gemma (pp. 64-67) fa notare che la rigida frontalità dei due personaggi che guardano entrambi lo spettatore, lo stile dei visi e la posizione ieratica sono testimonianza del fatto che quest'opera sia nettamente anteriore rispetto alle pitture del Ciclo della Vergine; mentre la tipologia degli angeli e le resa delle vesti ricordano quelle presenti nella volta del presbiterio; l'opera perciò è il risultato di due interventi successivi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100203968
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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