episodi della vita di San Gioacchino

dipinto, ca 1564 - ca 1564

Volta di forma quasi quadrata; la decorazione delle vele è realizzata con tinte prevalentemente scure; il fondo nero è solcato dalle cornici gialle di forma rettangolare dei quattro riquadri posti al centro delle vele e dalle membrature modanate marroni di forma triangolare, che delimitano gli spazi neri tra i riquadri e le nervature della volta. Nei quattro pennacchi ci sono protomi umane barbute alla base del rigoglioso fascio di foglie d'acanto policrome. Come fastigio sopra ai riquadri figurati sono presenti testine alate di cherubini, mentre al centro della volta c'è un motivo attorcigliato che contorna la chiave di volta. I sottarchi che separano la volta da quelle limitrofe sono decorati con una fascia bianca a motivi vegetali, interrotta da un ovale a fondo rosso con fiori bianchi

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Giacomo Da Cardone (notizie 1542-1573)
  • LOCALIZZAZIONE Baceno (VB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione di questa volta sarebbe stata realizzata dal Cardone subito dopo il suo ritorno nella chiesa di San Gaudenzio, a circa un decennio dalla sua prima campagna pittorica, dopo le angosciose vicende che lo ebbero come protagonista all'inizio degli anni Sessanta del 1500; essendo egli infatti sempre stato vicino ad alcune posizioni religiose non del tutto ortodosse e stigmatizzate dalla Santa Inquisizione (una testimonianza è la decorazione delle terza volta della navata laterale destra, con le didascalie delle scene relative alla vita di Gesù tratte da testi pubblicati in area luterana), nel febbraio 1561 dovette essere arrestato a Milano con l'imputazione d'eresia da parte del tribunale della Santa Inquisizione. Dopo due mesi trascorsi nelle carceri milanesi, il 7 aprile venne pubblicamente esaminato e giudicato dall'Inquisitore generale di Milano, frate Angelo Enguada e, dopo formale abiura degli errori imputatigli, venne assolto, ma con la riserva precauzionale di eseguire nei cinque anni seguenti le pesanti penitenze da compiere in pubblico e in privato. Se da quelle pubbliche venne sollevato nel marzo dell'anno seguente per intercessione del canonico Giovanni Capis, fino al 1564 egli trascorse il tempo nella casa di famiglia a Montecrestese, compiendo le penitenze prescitte e dedicandosi alla decorazione di quest'ultima. Secondo il Bianchetti prova dell'esecuzione di questa volta subito dopo il suo ritorno all'attività sarebbe la somiglianza stilistica tra l'autoritratto realizzato sul camino della sua casa con quello presente in un pennacchio di questa volta: in entrambi apparirebbero infatti i segni della sofferenza patita. La cronologia delle opere del Cardone modellata sulla base delle vicende biografiche dell'autore spinge il Bianchetti a ritenere l'esecuzione di questa decorazione realizzata subito dopo gli avvenimenti tragici che il Cardone dovette sopportare; "il clima di compatta cupezza pervadente il decoro della volta [contrasta] con il decoro della volta dedicata alle Storie dell'Infanzia affrescate prima della carcerazione, vero incanto di policromia e rigoglio formale. Il fondo nero steso su tutta la volta. sembra abbia il potere di risaltare gli episodi affrescati e gravi con un senso luttuoso il complesso ornamentale". L'impegno dell'autore si concentra, sempre secondo il critico ossolano, nell'esecuzione degli Atti del Santo, con cui torna ai modelli figurali degli Atti di San Gaudenzio realizzati dal Bugnate e all'Adorazione dei Magi dipinta da Fermo Stella da Caravaggio a Crevoladossola; "per mantenersi coerente alla scelta figurativa dei tipi umani affrescati dai pittori gaudenziani che lo precedettero, intona gli sfondi, sia architettonici, quanto urbani, sia paesistici, quanto en plein air, al realismo e al naturalismo lombardi aggiornati dagli effetti atmosferici introdotti dalle riflessioni leonardesche sulla prospettiva aerea" (2000, p. 40)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100203957-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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