Madonna con Bambino entro ghirlanda di fiori
dipinto,
Bagatti Valsecchi Pietro (1802/ 1864)
1802/ 1864
Il dipinto, su porcellana, raffigura la Vergine col Bambino in braccio, avvolto in un panno bianco. La scena è racchiusa entro una ghirlanda di fiori di varie specie (tulipani, rose, papaveri, ranuncoli, dalie, margherite, primule ecc.). Cornice dorata con decorazioni di motivi vegetali in bronzo dorato lungo il margine interno
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Bagatti Valsecchi Pietro (1802/ 1864): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Convento dei Servi di Maria
- INDIRIZZO Strada alla Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie agli studi condotti a Parigi e a Ginevra, Pietro Bagatti Valsecchi (Milano 1802 - 1864) si specializzò nella miniatura su avorio, smalto, vetro, metallo e porcellana, tecniche ancora poco trattate, all'epoca, in Italia. Partecipò a quasi tutte le più importanti mostre d'arte del suo tempo a Milano, Venezia, Londra e Parigi con smalti di soggetto storico e patriottico (al Salon des Beaux-Arts del 1837 espose Maria Stuarda che sale al patibolo, La partenza di Cristoforo Colombo, La famiglia di Pietro Rossi si oppone alla sua partenza per Venezia). Negli anni intorno al 1845 eseguì alcuni lavori al castello di Racconigi (sei vetrate con la vita di sant'Alberto su disegno di Carlo Bellosio), e per l'occasione fece dono a Carlo Alberto di uno smalto raffigurante Il riposo di Diana da un quadro di Pelagio Palagi (si veda la voce "Bagatti Valsecchi, Pietro" nel "Dizionario Biografico degli Italiani", vol. 5, Roma 1963, pp. 177-178). Carlo Alberto, d'altra parte, aveva già manifestato il suo interesse per la miniatura a smalto con l'acquisto nel 1826 di diciassette copie di capolavori della pittura italiana, in massima parte dalle collezioni granducali fiorentine, realizzate dal ginevrino Abraham Constantin (ora in Galleria Sabauda). L'opera in questione è firmata e datata 1846, all'epoca in cui Bagatti Valsecchi lavorava per Racconigi: potrebbe allora trattarsi anch'essa, come la copia del dipinto di Palagi, di un dono a Carlo Alberto, o quanto meno un acquisto fatto dal re in occasione dell'attività piemontese dell'artista. Lo schema della Madonna entro ghirlanda di fiori ha origine nelle Fiandre nel tardo Cinquecento e registra ampia diffusione fino all'Ottocento; quanto alla figura della Vergine con il Bambino in braccio, Bagatti Valsecchi riprende fedelmente una delle immagini più fortunate del Sassoferrato, la Vergine col Bambino in gloria d'angeli oggi alla Pinacoteca di Brera (acquisto presso Carlo Galli nel 1826), ripetuta in numerose repliche e copie tra le quali occorre ricordare quelle del Louvre, della Wallace Collection di Londra, di Dresda, di Palazzo Bianco a Genova, di Vienna, e della Pinacoteca Malaspina di Pavia (inv. 1242). L'origine di questa composizione sarebbe da individuare in un'incisione di Guido Reni (Bartsch, XVIII, p. 279, n. 2), dalla quale parte l'altrettanto fortunato filone della Madonna con il Bambino addormentato, raffigurata dal Sassoferrato pressochè in controparte, e quindi corrispondente in modo esatto all'immagine del Reni (vedi l'esemplare della Galleria Sabauda di Torino, cat. 642, donato nel 1848 da Carlo Alberto alla R. Pinacoteca; cfr. N. Gabrielli, "Galleria Sabauda. I maestri italiani", Torino 1971, p. 225, n. 642, fig. 340). Con ogni probabilità Bagatti Valsecchi copiò in miniatura la tela del Sassoferrato di Brera, essendo perfettamente corrispondente l'iconografia, e sostituì i cherubini che circondano la scena con la ghirlanda di fiori. Si vedano per le opere del Sassoferrato i due cataloghi F. Macé De Lepinay - P. Zampetti - S. Cuppini Sassi (a cura di), "Giovanni Battista Salvi "Il Sassoferrato", Sassoferrato 1990, p. 47, n. 2, p. 65 n. 15, p. 98 n. 37; AA.VV., "Pinacoteca di Brera. Scuole dell'Italia centrale e meridionale", Milano 1992, pp. 205-206 n. 84. Quanto alla provenienza del dipinto, esso si trovava in origine nel Palazzo Reale di Torino, dov'era ancora menzionato tra il 1879-1881 al terzo piano dei quartieri nobili del R. Palazzo Vecchio (sala n. 28). Risulta trasferito al convento della Basilica di Superga nel 1898 insieme ad un cospicuo nucleo di altri dipinti (vedi bolletta di scarico n. 6 del 31 gennaio 1898, n. 1053 dell' inventario di Palazzo Reale del 1879-1898, A.S.T., Casa S.M. 4536)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200872
- NUMERO D'INVENTARIO 373
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI basso destra - Bagatti Valsecchi 1846 - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0