Achille riconosciuto da Ulisse mentre sceglie le armi
dipinto,
De Mura Francesco (1696/ 1782)
1696/ 1782
Il dipinto rappresenta il momento in cui Achille, travestito da donna e nascosto da sua madre Teti presso il re Licomede a Sciro in modo da impedirgli di partecipare alla guerra di Troia, viene riconosciuto da Ulisse, che astutamente lo smaschera fingendosi un mercante e offrendo al gruppo di donne vari oggetti femminili, con armi preziose nascoste tra stoffe e strumenti da ricamo: Achille non riesce a opporsi al proprio spirito guerriero e brandisce immediatamente la spada. Cornice modanata dorata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
De Mura Francesco (1696/ 1782): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Convento dei Servi di Maria
- INDIRIZZO Strada alla Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme al dipinto che gli fa da pendant raffigurante i doni offerti al re Piteo (vedi scheda n. 00200858), costituisce il bozzetto, riconosciuto da Andreina Griseri (cfr. il suo articolo "Francesco De Mura fra le corti di Napoli, Madrid e Torino", in Paragone, n. 155, novembre 1962, pp. 38-39), per una perduta volta del Palazzo Reale di Torino affrescata dall'artista con le Storie della vita di Achille. L'opera è ancora menzionata con il suo pendant nell'inventario di Palazzo Reale tra il 1879-1881, al piano terreno del R. Palazzo Vecchio nel R. Guardamobile: risultano entrambe trasferite il 16 ottobre 1881 nel Palazzo Grande di Torino e passate negli appartamenti reali annessi alla Basilica di Superga nel 1898 insieme ad un cospicuo nucleo di altri dipinti (vedi bolletta di scarico n. 6 del 31 gennaio 1898, n. 1264 dell' inventario di Palazzo Reale del 1879-1898, A.S.T., Casa S.M. 4536). Francesco De Mura soggiorna a Torino tra il 1741 e il 1743, chiamato da Carlo Emanuele III per le volte di Palazzo Reale: il Gabinetto delle Miniature (Achille educato da Chirone), gli appartamenti degli Archivi (I giochi olimpici, Storie di Teseo), la Stanza della Macchina (Storie di Teseo), la Camera da letto del re e il Gabinetto di toeletta (Storie di Enea) eliminati nel 1837 per far spazio all'attuale Sala da Pranzo, e altri soffitti, alcuni dei quali andarono perduti durante i lavori sette-ottocenteschi di rimaneggiamento del palazzo e pertanto non compaiono già più nella "Descrizione del Reale Palazzo di Torino" di Clemente Rovere, del 1858. Della volta perduta ci informa la "Descrizione delle pitture sculture et altre cose più notabili del Real Palazzo e Castello di Torino", stesa da un anonimo personaggio (Beaumont, Groscavallo?) nel 1754: "In questo Appartamento (da Estate, n.d.s.) vi sono Pitture a Fresco di Francesco De Murra, fra le quali è bellissima la Pittura della Volta della Camera da Letto la qual rappresenta l'Achille in Sciro, dove da uno dei Lati si vede esso Achille in abito di donna fisso a rimirar certe belle Armi che Ulisse porta a regalare al Re Licomede, dal che Deidamia, pigliandolo per il braccio, cerca di svolgerlo, e condurlo altrove, accennadoli alcune altre compagne che in poca distanza lo stanno aspettando; dove si vedono le più belle attitudini, le più belle Arie di Testa, e la maggior vaghezza, e dolcezza che si possa desiderare" (Parigi, Biblioteca Nazionale, Acq. Nouv. Ital. n. 1646: vedi trascrizione a cura di S. Pinto, nella serie "Musei d'arte a Torino. Cataloghi e inventari delle collezioni saaude", Torino 1993, fasc. III, pp. 5-6). Così ce ne danno notizia anche De Dominici ("Vita de' pittori, scultori e architetti napoletani", Napoli 1742-44) e Bartoli ("Notizie delle pitture, sculture e architetture che ornano le Chiese ed altri luoghi pubblici di tutte le più rinomate città d'Italia", Venezia 1776-77), che la descrivono ammirati. Il brano del De Dominici è riportato da A. Vesme nelle sue "Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo", v. II, Torino 1966, p. 410: "Effigiò nella seconda stanza azioni della vita di Achille, rappresentando in una parte della volta il bel garzone, che in abito femminile non mira le varie fogge degli abbigliamenti e delle donnesche gale, ma al vedere la spada pone mano a quella, per la quale azione viene conosciuto da Ulisse e condotto poscia alla guerra Trojana". La decorazione della sala prevedeva anche la presenza, agli angoli, di "figure di chiaroscuri con vasi" da identificare con due monocromi conservati al Musée des Arts Decoratifs di Parigi con attribuzione a Scuola francese del XVII secolo. I due bozzetti sono stati esposti alla mostra "Civiltà del '700 a Napoli. 1734-1799", ma pubblicati come "opere esposte fuori catalogo" (N. Spinosa, a cura di, Civiltà cit., tenuta a Napoli 1979-80, Firenze 1979, v. I, p. 409). Ne è comunque sottolineata, a confronto con un disegno raffigurante Scena di elemosina (v. I, p. 384 n. 213 di M. Causa Picone), la ricercata eleganza di presentazione scenica caratteristica dello stile dell'artista al momento delle grandi committenze reali
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200859
- NUMERO D'INVENTARIO D.C. 1265
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI cornice, retro, alto sinistra - FRANCESCO DE MURA/ Torino, Basilica di Superga, su etichetta prestampata: MOSTRA "Civiltà del Settecento a Napoli (1734 - 1799)/ Sedi: Napoli, Palazzo Reale/ Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte/ Napoli, Museo Nazionale di San Martino/ Caserta, Palazzo Reale - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0