Lodovico di Savoia principe d'Acaia fonda l'Università degli Studi in Torino, MCCCCXII. Ludovico di Savoia-Acaia fonda l'Università degli Studi di Torino

dipinto,

In un interno caratterizzato da quattro vetrate gotiche, Ottobono de' Belloni di Valenza, auditore del sacro Palazzo apostolico, e il suo scudiero Pietro Beggiami di Savigliano presentano a Ludovico d'AcaIa il diploma ottenuto dall'imperatore Sigismondo a fondazione dell'Università di Torino, in compagnia del vescovo di Torino, cancelliere dell'Università. Assistono personaggi della corte e prelati. Cornice in legno intagliato e dorato con decorazioni di fogliette a stucco

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Storelli Felice Maria Ferdinando (1778-1779/ 1854): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Convento dei Servi di Maria
  • INDIRIZZO Strada alla Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigura l'episodio della presentazione nel 1412 a Ludovico di Savoia principe d'Acaia del diploma emesso dall'imperatore Sigismondo a legittimazione formale della nascita dell'Università degli Studi di Torino. La scena viene descritta da T. Vallauri nella sua "Storia delle Università degli Studi nel Piemonte", Torino 1845, alla p. 43: "E perchè al novello studio non mancasse la protezione imperiale, il Principe ne domandava lo stesso anno l'approvazione all'imperadore Sigismondo. Per tale effetto inviava a Buda il dottore d'ambe leggi Ottobono de' Belloni di Valenza, auditore del sacro Palazzo apostolico, ed il nobile Pietro Beggiami di Savigliano suo scudiere. E questi sono quei dessi che nel presente dipinto vengono dallo Storelli con singolare maestria figurati nell'atto, in cui presentano al Duca il rescritto imperiale in compagnia del Vescovo di Torino, cancelliere dell'Università" (riportato nella scheda di M.C. Gozzoli relativa al dipinto nel catalogo della mostra Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, 1773-1861, Torino 1980, v. I, p. 422), e dallo stesso autore nel volume "Fasti della Reale Casa di Savoia e della monarchia descritti da Tommaso Vallauri e corredati d'incisioni eseguite da valenti artisti sui disegni di G. Zino" edito a Torino da G. Pomba nel 1845 (pp. 41-44, con incisione realizzata da Thomas Doherty su disegno di G. Zino, p. 40). L'università torinese nacque per volere di Ludovico di Savoia-Acaia, probabilmente sollecitato da alcuni docenti dello Studio di Pavia determinati a trasferirsi in Piemonte a causa dell'insicurezza dell'ambiente lombardo dopo la morte improvvisa di Gian Galeazzo Visconti nel 1402. Verso la fine del 1404 cominciò a funzionare a Torino un nuovo centro di insegnamento superiore, lo Studium generale, con almeno un corso di diritto tenuto da un professore di origine pavese. Secondo la consuetudine delle università medioevali, la nuova istituzione venne subito formalizzata da una bolla di Benedetto XIII, papa di Avignone, e in seguito fu legittimata da ulteriori riconoscimenti formali: nel 1412 dal diploma dell'imperatore Sigismondo, l'anno successivo da una bolla del pontefice del concilio pisano Giovanni XXIII, e quindi nel 1419 da una nuova bolla di Martino V, papa di Roma. L'opera, firmata e datata 1843, fa parte della serie cosiddetta delle "benemerenze culturali" dei Savoia, costituita dai tre dipinti commissionati da Carlo Alberto a Ferdinando Storelli tra il 1841 e il 1843 ad arredo della Sala del Caffè a Palazzo Reale (la tela in questione era registrata nel 1858 da Clemente Rovere nella sua "Descrizione del Reale Palazzo di Torino" sulla "parete a ponente tra le due finestre", p. 157). Gli altri due dipinti illustrano gli episodi del duca Emanuele Filiberto che accoglie a Torino Torquato Tasso nel 1578, e del cardinal Maurizio che ammira i dipinti dell'Albani da lui commissionati per il suo palazzo di Roma. Il resto della decorazione della sala era rappresentato dai tre ritratti di Amedeo VIII, Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo II di Arienti, Molteni e Bezzuoli, e dalla serie dedicata ai temi della fedeltà dei sudditi ai sovrani, di vari artisti (si veda in proposito il saggio di M. Tomiato in P. Dragone (a cura di), "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, pp. 109-114). In seguito a nuovi lavori di sistemazione delle sale e dell'arredo, il complesso pittorico fu inviato nel gennaio del 1898 a Superga e collocato negli appartamenti reali annessi alla basilica (bolletta di scarico n. 6 del 31 gennaio 1898, cfr. nn. 259-276 dell'inventario di P. Reale del 1879-1898, A.S.T., Casa SM 4536)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200844
  • NUMERO D'INVENTARIO 375
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - F. Storelli 1843 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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