Carlo Emanuele I. ritratto di Carlo Emanuele I di Savoia
cantoria,
Molteni Giuseppe (1800/ 1867)
1800/ 1867
Carlo Emanuele I è raffigurato in piedi, rivolto di tre quarti verso destra, con l'armatura e gli stivali, il braccio destro appoggiato su un fianco e la mano sinistra sull'impugnatura della spada. A fianco, su un tavolo coperto da un drappo, è appoggiato l'elmo piumato. Sullo sfondo si intravede un tendone raccolto sulla sinistra. Cornice in legno intagliato dorato con decorazioni di palmette e volute vegetali
- OGGETTO cantoria
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ATTRIBUZIONI
Molteni Giuseppe (1800/ 1867): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Convento dei Servi di Maria
- INDIRIZZO Strada alla Basilica di Superga, 73, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme ai ritratti di Vittorio Amedeo II di Bezzuoli e di Amedeo VIII con la figlia Maria di Arienti, il dipinto fu commissionato da Carlo Alberto nel 1841 per arredare la Sala del Caffè a Palazzo Reale (Clemente Rovere nella sua "Descrizione del Reale Palazzo di Torino" edita a Torino nel 1858 lo registra nella suddetta sala sulla "parete di mezzo" - tra "muro a mezzodì, a sinistra della porta" e "a destra della porta", p. 156). L'ambiente rientrava infatti nel numero delle stanze che furono oggetto di profonde trasformazioni sia architettoniche sia decorative da parte del sovrano a partire dalla metà degli anni Trenta dell'Ottocento. La ridecorazione della sala proseguì con la commissione a Ferdinando Storelli delle tre tele con le "benemerenze culturali" dei Savoia (1841-1843) e tra il 1843 e il 1844 dei dieci quadri minori dedicati ai temi dell'eroismo e della fedeltà dei sudditi ai sovrani, di vari artisti (si veda in proposito il saggio di M. Tomiato in P. Dragone (a cura di), "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, pp. 109-114). Il complesso pittorico fu inviato il 31 gennaio 1898 agli appartamenti reali annessi alla basilica di Superga, dove si trova tutt'ora (bolletta di scarico n. 6 del 31 gennaio 1898, cfr. nn. 259-276 dell'inventario di P. Reale del 1879-1898, A.S.T., Casa SM 4536). La scelta del pittore Molteni per l'esecuzione del ritratto di Carlo Emanuele I si deve al marchese Roberto D'Azeglio, allora conservatore delle collezioni del sovrano: questo probabilmente si spiega per i rapporti del pittore milanese, apprezzato ritrattista del bel mondo lombardo solitamente estraneo ai temi storici, con Massimo D'Azeglio, fratello del marchese Roberto. Lo stesso si può dire dei pittori a cui furono commissionati gli altri due ritratti, il milanese Carlo Arienti e il fiorentino Giuseppe Bezzuoli, artisti di successo caratterizzati da una buona cultura e da fitte relazioni milanesi, romane e parigine. Molteni era comunque già in contatto con l'ambiente torinese ed aveva stretto rapporti di amicizia con il collezionista Boucheron e il pittore Francesco Gonin (si veda in proposito la scheda di Fernando Mazzocca nel catalogo della mostra "Giuseppe Molteni e il ritratto nella Milano romantica. 1800-1867" tenutasi a Milano, Museo Poldi Pezzoli, dal 28.10.2000 al 28.1.2001, edizioni Skira, pp. 212-213, n. 47 e p. 225). La tipologia di ritratto da lui inventata, il cosiddetto ritratto "istoriato" che privilegiava la rappresentazione dell'ambiente e della storia del ritrattato conferendogli un gusto narrativo e borghese di spirito biedermeier, era ormai ampiamente diffusa sia in ambito italiano che austriaco
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200839
- NUMERO D'INVENTARIO 350
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - G. Molteni F. 1841 - a matita - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0