ANNUNCIAZIONE

PACE, post 1820 - ante 1824

Profilo esagonale mistilineo terminante, nel lato inferiore, con due greche affrontate, nel lato superiore, con due girali analoghe. Dai lati minori, in basso e dai lati maggiori pendono festoni di alloro; foglie di acanto si adagiano sul profilo di quelli terminanti con volute. All'interno, su fondo cesellato, arricchito da festoni e rami fioriti a rilievo, è posto un medaglione ovale, dorato, con cornice a fogliette lanceolate stilizzate. In esso è rappresentata l'Annunciazione. Sulla destra, di tre quarti, è posta la Vergine inginocchiata su un pavimento quadrettato; le mani sono incrociate sul petto e lo sguardo rivolto verso il basso. Sulla sinistra, in alto, volteggia l'angelo che, con un braccio sollevato, indica la fonte raggiata che sta per colpire la Vergine. In primo piano un cesto da cui pende un panno; sulla destra rifinisce la scena un tendone dalle ricche pieghe e, sulla sinistra, un leggio sul quale sono adagiati un drappo ed un grosso volume

  • OGGETTO PACE
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura
    argento/ doratura
    argento/ fusione
    argento/ sbalzo
  • MISURE Profondità: 3.2 cm
    Altezza: 17.6 cm
    Larghezza: 12.2 cm
  • ATTRIBUZIONI Gaia Innocente (notizie Dal 1788 Al 1853): argentiere
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] La fronte, lavorata a sbalzo e cesello, ed il retro, a fusione, sono assemblati a mezzo di viti. Impugnatura posteriore ansata, sormontata da piccolo contenitore cilindrico cavo con apertura a cerniera. L'opera, ricordata negli inventari patrimoniali della Cappella della SS. Sindone a partire dal 1821, dovrebbe identificarsi con la "grande teccha rappresentante in bassorilievo la Ss.ma Annunciazione di Maria Vergine, con cornice a foglie, Blasone, e manico di rapporto il tutto montato con sue viti con diversi ornati, e simboli ad essa analogi di peso on. 13 12/gr.", pagata il 31 marzo 1820 all'orefice Innocente Gaya (notizie dal 1788 al 1853) L. 87.89 di Piemonte. Tuttavia, l'unico punzone reperito sull'oggetto corrisponde a quello del I titolo dell'argento, in vigore dopo il 1824 all'unità d'Italia, che permetterebbe di ipotizzare una datazione intorno al terzo decennio dell'Ottocento, cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 15-18, tav. XII. Durante il regno di Carlo Felice (Torino,1765-1831), infatti, venne emanato un nuovo regolamento, basato sul sistema metrico decimale, che abolì il ruolo dell'assaggiatore, introducendo l'uso, oltre che del punzone attestante la qualità della lega, anche di quello distintivo dell'Ufficio del Marchio, fatto che permette di affermare il luogo di produzione dell'opera. Vi è da rilevare che nel 1824 venne pagata per L. 200, allo stesso argentiere, un'altra pace con la stessa iconografia sulla fronte, per la sacrestia della Basilica di Superga. Pertanto, dati i frequenti scambi e trasferimenti di suppellettile ecclesiastica di proprietà regia, da una sede all'altra della corte, si potrebbe ipotizzare, pur in assenza di testimonianze documentarie, uno scambio di oggetti, dotati di una tipologia assai simile. Innocente Gaya, contraddistinto dal punzone con il "Re Davide", accompagnato dalle iniziali I G, fu ammesso mastro argentiere nel 1788; nel 1814 venne eletto consigliere della Corporazione torinese ed ottenne, con Regie Patenti, la nomina ad orefice della Real Casa con il permesso di tenere due botteghe, A. Bargoni, Maestri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 126, 279, fig. G 10; A. Griseri, Argentieri piemontesi a Palazzo Reale, in A.Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, p. 145. Non sono noti, al momento, suoi lavori al di fuori della committenza di corte. Il repertorio di motivi decorativi mostrato, dal ripetuto motivo dei festoni di fiori e di alloro, al piede "alla greca", rispondono pienamente ad una nuova sensibilità di maggiori rigore classicista che si afferma in Piemonte, soprattutto a partire dall'ottavo decennio del Settecento, e che, pur con modificazioni, rimarrà gradito a corte sino al terzo decennio dell'Ottocento, cfr. M. Di Macco, Il Regno di Sardegna: la corte, in F. Mazzocca - E. Colle - A. Morandotti - S. Susinno (a cura di), Il Neoclassicismo in Italia da Tiepolo a Canova, catalogo della mostra (Milano, Palazzo Reale, 2 marzo-28 luglio 2002), Milano, 2002, pp. 307-310. Tuttavia si tratta di stilemi attestati a livello internazionale tra le corti europee che trovarono un importante veicolo di diffusione attraverso la pubblicazione di repertori di stampe, di cui fu uno dei maggiori interpreti Giocondo Albertolli (Bedano, 1742-Milano, 1839), professore all'Accademia di Brera dal 1775 e formatosi precedentemente in Parma, centro propulsore del rinnovamento dello stile. Si vedano, in particolare, alcune tavole degli "Ornamenti diversi inventati disegnati ed eseguiti da Giocondo Albertolli professore d'Ornati nella Reale Accedemia di Belle Arti in Milano", edite nel 1782, e di "Alcune decorazioni di nobili sale ed altri ornamenti di Giocondo Albertolli professore nella Reale Accedemia delle Belle Arti in Milano", pubblicati nel 1787, ove appaiono puntuali rimandi, cfr. E. Colle, Giocondo Albertolli I repertori d'ornato, Milano, 2002, pp. 77, 92. Per un interessante confronto, a titolo di esempio, si osservi un reliquiario a ostensorio attribuito all'argentiere parmense Francesco Capitassi (Parma, 1748-notizie fino al 1811), datato dopo il 1793, A. Mordacci, Argenti e argentieri a Parma tra '700 e '800, catalogo della mostra (Parma,12 ottobre 1997-17 gennaio 1998), Parma, 1997, p. 22, n. 16
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100108167
  • NUMERO D'INVENTARIO 1987/ 114 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI sotto base/ su nastro adesivo bianco - S.M./ 114 - lettere capitali - a penna/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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