ENEA RACCOGLIE IL RAMO D'ORO

SOVRAPPORTA, 1758 - 1758

La tela da sovrapporta è inserita all'interno di una cornice in legno intagliata edorata dai contorni sagomati. La cornice è ornata da motivi decorativi d'ispirazione vegetale, floreale ed al centro da decori a foglia. Rappresenta Enea in piedi con ramo d'oro nella mano destra, accompagnato da figura femminile velata con due colombe bianche in alto (Venere) e figura maschile allegorica di un fiume sulla sinistra

  • OGGETTO SOVRAPPORTA
  • ATTRIBUZIONI Franceschini, Mattia (1715 - 1758): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella scheda cartacea Paola Costanzo riferì che la serie di cinque "sovrapporte raffiguranti episodi della vita di Enea, della quale è ignoto il nome dell'esecutore, è stilisticamente da ricondursi alla pittura di scuola piemontese della seconda metà del Settecento". In sede di revisione si è appurato che il ciclo si compone di sei tele, restaurate intorno agli anni '60 del XX secolo, descritte in modo preciso nell'inventario del 1781 con attribuzione al pittore torinese Mattia Franceschini, allievo del Beaumont. Tale informazione ha trovato riscontro documentario nelle "Schede Vesme", che riportano un pagamento del 1758 "per aver dipinto sei quadri rappresentanti fatti di Enea, e cinque altri rappresentanti Virtù, per sovrapporte per l'appartamento del Duca di Chablais in questa città; £. 1175".||Nella scheda biografica di Mattia Franceschini (cfr. Dizionario biografico degli Italiani, v. 4 1997, p. 650) C. Giudice fornisce alcune notizie sull'attività del pittore (nato a Torino nel 1715 e morto ivi il 3 luglio 1758), autore di numerosi dipinti per chiese ed istituzioni piemontesi e per la corte sabauda, per la quale dipinse cartoni per arazzi negli anni 1738-40, lavorò per Venaria nel 1750-53, realizzò scenografie per il Teatro Regio nel 1745 e nel '48, eseguì gli affreschi del soffitto del teatro del palazzo del Principe di Carignano nel 1753. Lo studioso sottolinea la collaborazione con Benedetto Alfieri ma sostiene che le opere eseguite per il duca del Chiablese sarebbero andate perdute a causa dei bombardamenti del 1942-43, ignorando le tele in esame. ||A proposito dell'attività del Franceschini si segnala che Cristina Mossetti indica il pittore attivo nel "cosiddetto <> (distrutto)" a Palazzo Reale, dove avrebbe dipinto decorazioni con fiori e putti a fianco di Caterina Gili per questo ambiente in cui Beaumont aveva affrescato la volta con il "Ratto di Elena" (cfr. Sandra Pinto, a cura di, Arte di corte a Torino da Carlo Emanuele III a Carlo Felice, Torino, 1987, p. 18 n. 26).||Le sovrapporte occupano la loro collocazione originaria, come testimoniano gli inventari storici del Palazzo ed alcune fotografie conservate in Soprintendenza databili "ante 1942", in cui si vedono le sovrapporte con didascalia "salone rosso duchessa di Pistoia" ma non il paracamino oggi in situ. La tela inserita nella mostra di camino, rappresentante puttini che giocano con armi e simboli di guerra, potrebbe essere anch'essa riconducibile alla mano del Franceschini, come suggerisce l'inventario del 1781
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100088443
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino Asti Cuneo Biella e Vercelli
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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