RITRATTO A MEZZA FIGURA DI OTTAVIO GIOVANNI BATTISTA ASSAROTTI
Il personaggio è rappresentato di tre quarti, a mezzo busto. Porta i capelli corti, leggermente stempiati. Indossa veste talare ed, al di sopra, un mantello nero con alto bavero aperto. Con una mano tiene il cappello da sacerdote che è appoggiato su un tavolo coperto di un drappo verde, sul quale è posto anche un libro. Con l'altra, indica allo sfondo, ove, dietro ad una tenda sollevata, si vedono alcuni fanciulli appoggiati ad una balaustra ed uno di profilo, con il viso rivolto allo spettatore, che addita ad una lavagna. Al di sotto della balaustra, altri due fanciulli sono seduti ad un banco: quello a sinistra conversa con quello di destra intento a scrivere su un foglio con la penna d'oca. I fanciulli indossano marsina, cravatta, e pantaloni attillati di colore chiaro
- OGGETTO DIPINTO
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MISURE
Altezza: 96 cm
Larghezza: 76 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è menzionato negli inventari di Palazzo Reale, con il suo pendent, il ritratto del canonico Cottolengo, per la prima volta nel 1878 e poi nel 1881 con collocazione nella Sala della Colazione al primo piano di Palazzo Reale. L'opera dovette essere trasferita in altro ambiente a seguito dello smantellamento della sala, dovuto al riallestimento commissionato dalla regina Margherita (Torino, 1851-Bordighera/IM, 1926) all'architetto Emilio Stramucci, come confermano anche le indicazioni inventariali del 1911, cfr. F. Corrado-P. San Martino, Sul crinale dei due secoli. Emilio Stramucci e il suo cantiere nel Palazzo Reale e nella manica nuova di Torino e in altre residenze di Umberto I e Margherita, in B. Signorelli-P. Uscello (a cura di), Torino 1863-1963. Architettura, arte, urbanistica, Torino, 2002, pp. 117-144; non è stato però possibile stabilire con certezza l'anno in cui venne trasferito nei locali attigui alla cappella della SS. Sindone. Si noti che, sin dal 1868, si richiedevano al Regio Guardamobili quadri per adornare le pareti del nuovo Ufficio della Cancelleria della SS. Sindone. Tuttavia, sia ad un'analisi stilistica, sia per l'iscrizione presente sul dipinto, ove compaiono i nomi di tre sovrani, l'ultimo dei quali è Carlo Alberto (Torino,1798-Oporto, 1849), regnante dal 1831, benché il personaggio effigiato fosse deceduto nel 1829, nonché per la presenza della croce di cavaliere dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro nel ritratto pendent, l'opera dovrebbe essere stata realizzata, forse su commissione del sovrano stesso, durante il quarto/quinto decennio dell'Ottocento, benché non siano stati rintracciati riferimenti nelle note di pagamento della contabilità degli anni di governo del primo sovrano del ramo Savoia-Carignano. Ottavio Assarotti (Genova, 1753-1829), entrato nell'ordine delle Scuole Pie nel 1771, si dedicò all'insegnamento della Logica e della Teologia sino al 1804, quando decise di impegnarsi nell'opera di rieducazione dei sordomuti nel cui ambito esercitò un ruolo paradigmatico. Rifacendosi a metodi utilizzati in Francia nel corso del XVIII secolo, ottenne il sostegno di Napoleone, e, con la Restaurazione e l'annessione della Repubblica di Genova al Piemonte, dei sovrani sabaudi; la sua fama si estese sia in Italia che in altri stati europei, grazie anche alle numerose pubblicazioni sull'argomento, cfr. A. Dolci, voce, Assarotti, Ottavio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1962, vol. 4, pp. 433-434
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087945
- NUMERO D'INVENTARIO 2351/ 615 D.C
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI retro/ in basso/ a sinistra/ su etichetta rett. ad - 2351 - caratteri numerici - a penna/ rosso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0