RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - ambito italiano (terzo quarto, seconda metà sec. XVIII, sec. XIX)

reliquiario a medaglione 1775 - 1775

Il reliquiario di forma ovoidale è formata da una sottile bordo in raso di seta ecru che trattiene due lastre di vetro, all'interno delle quali è collocato un medaglione che porta, sul verso, l'immagine dell'Agnus Dei e, sul recto, quello di S. Giovanni. Intorno al medaglione è collocato un bordo creato da un paperole in carta bianca pieghettata che sostiene incorniciature ovoidali entro le quali sono poste volute di carta bianca e motivi a goccia nei quali sono collocati le reliquie, identificabili dalle cedule. Fra le incorniciature sono posti fiori stilizzati a stella e a cinque petali e bacche, ottenute con paperole e frammenti in taffetas lilla, rosa e verde e ciniglia bordeaux. Il manufatto è provvisto di un gancio circolare, intorno al quale è stato annodato un nastro in seta avorio, lavorato con un'armatura che sembra imtare un tulle, con i bordi sottolineati da orditi supplementari in seta bianca, rosa, rossa e amaranto

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    filo di seta
    seta/ raso
    seta/ ricamo
    seta/ taffetas
    VETRO
  • MISURE Diametro: 1.5 cm
    Altezza: 16.5 cm
    Spessore: 1.8 cm
    Larghezza: 12.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sfortunatamente, in questa sede non si è riusciti a collegare a nessun inventario il numero in cifre romane scritto sul cartoncino legato al reliquiario, collegabile ai "paperoles" che si ripetono invariati per decenni e che sono realizzati soprattutto all'interno di conventi e monasteri ( sui "paperoles" si veda in particolare L. BORELLO, P. P. BENEDETTO, Paperoles. Le magnifiche carte, Torino 1998; per un ampio repertorio si rimanda a Reliquien. Verehrung und Verklärung, catalogo della mostra, Colonia 1989). Appare assai probabile che il reliquiario sia stato realizzato successivamente all'Agnus Dei che racchiude, databile con certezza al 1775 grazie all'iscrizione, presente su un faccia, che recita "Ecce agn. dei. qui. tol. pec. mun. Pius VI an I". Giannangelo Braschi (1717-1799) venne eletto pontefice col nome di Pio VI nel 1775. In assenza di specifici documenti, si data il manufatto alla seconda metà del XIX secolo e lo si ascrive ad ambito italiano. Su una lato dell'Agnus Dei è raffigurato S. Giovanni Nepomuceno, rappresentato secondo l'iconografia tradizionale (si veda L. REAU, Iconographie de l'art chrétien, Parigi 1958, Tomo III, Vol. II, p. 729; J. V. POLC, Giovanni Nepomuceno, in Bibliotheca Sanctorum, Roma 1996, pp. 847-855)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087836
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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