RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - manifattura italiana (prima metà sec. XIX)

reliquiario a medaglione post 1802 - ante 1849

Teca di luce ovale con vetro. Cornice a tripla fascia filettata; gancio filettato di forma ovale per sospensione con cordino rosso annodato. All'interno, fondo in raso di seta di colore rosso bordeaux sul quale sono posti otto frammenti di carta sagomati sui quali sono adagiate le reliquie; al di sotto e al di sopra di esse, cartigli rettangolari con iscrizione su una riga. Lungo il perimetro interno della teca è posta una cornice ovale in carta dorata ripiegata; lo stesso materiale è utilizzato per formare una cornice ovale centrale entro la quale sono collocati due frammenti e quelle, analoghe, disposte radialmente intorno ad essa. Sul retro, sigillo in ceralacca. Intorno alla teca è montata una cornice in filigrana d'argento formata da foglie di acanto accartocciate, entro le cui girali sono poste corolle floreali; alla sommità, corona reale con elementi floreali

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA ceralacca
    argento/ filigrana
    argento/ fusione
    CARTA
    seta/ raso
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è stato possibile reperire nessuna indicazione, né nell'inventario patrimoniale del 1966, né negli inventari compilati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento relativi al patrimonio della Cappella della SS. Sindone dal momento che essi inclusero soltanto le suppellettili sacre realizzate in materiali preziosi. La teca contiene una serie di frammenti appartenenti a santi eterogenei e di antica canonizzazione, ad eccezione di santa Filomena. figura storicamente di difficile definizione, secondo le fonti ottocentesche, torturata e decapitata sotto l'imperatore Diocleziano (Spalato, 244-313 d.C.). Le ossa vennero rinvenute in Roma, presso le catacombe di Priscilla a seguito della "rivelazione" della terziaria domenicana suor Maria Luisa di Gesù (Napoli, 1799-1875). L'origine e lo sviluppo del culto furono sollecitati dal sacerdote Nolano Francesco de Lucia (172-1847) che nel 1805, tramite l'intercessione del vescovo di Potenza, ottenne che le ossa fossero trasportate a Mugnano, presso Nola (NA). A seguito dei fatti miracolosi verificatisi, la Chiesa manifestò tra il terzo e il quinto decennio dell'Ottocento sempre maggior interesse nei confronti della santa, benché nella seconda metà del secolo e nel Novecento, l'autenticità del ritrovamento sia stato messo in discussione, sino all'esclusione dal calendario liturgico (1961), cfr. D. Balboni, voce, Filomena, santa, martire, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1964, vol. V, pp. 796-800. La particolare vicenda di devozione, permette, pertanto, affiancata ad un'analisi stilistica dell'oggetto, di ipotizzare una datazione tra il 1802 e la prima metà dell'Ottocento. Benchè ornata da una ricca cornice in filigrana, la teca, da un punto di vista stilistico, risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano, 1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi.||Pur in assenza di punzoni che ne certifichino la provenienza, per un confronto con esemplari simili, datati alla seconda metà del XIX secolo di produzione genovese, che documentano la diffusione della tipologia in esame, si potrebbe ipotizzare anche una cronologia piuttosto tarda, G. Roccatagliata, Argenti genovesi, Genova, 2002, p. 217. Tuttavia, tali tipologie risultano già documentate nei primi decenni del XVIII secolo, si veda, per un confronto, un reliquiario in filigrana, datato al 1738, conservato nella diocesi di Annecy-Haute Savoye, contenente al suo interno una croce in cristallo con una reliquia della vera croce, che presenta elementi decorativi quali le tipologie dei fiori imitanti ranuncoli, e delle foglie di acanto, vicini all'esemplare in esame, completato però da un coronamento più elaborato, J. P. Trosset, Les Croix de Savoye, Lépin Le Lac, 1993, p. 144. Si veda, inoltre, un esemplare conservato entro ricca cornice porta reliquie in collezione privata a Moncalieri, E. Baccheschi, Mobili piemontesi del Sei e Settecento, Milano, 1963, p. 76. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087793
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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