San Giuseppe e Gesù Bambino con Santa Teresa, Santa Rosa e Santa Margherita
dipinto,
Mayerle Francesco Antonio (scuola)
1710/ 1782
In alto è raffigurato San Giuseppe con Gesù Bambino; in passo, disposte secondo uno schema piramidale, le sante Rosa, Teresa e Margherita. Cornice lignea modanata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Mayerle Francesco Antonio (scuola)
- LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigurante S. Giuseppe col Bambino e le Sante Teresa, Margherita e Rosa coi relativi attributi non appare integra, ma pesantemente ridipinta nella parte superiore. Venne eseguita intorno al 1762, quando l'altare non era ancora stato costruito, come esplicita il legato Ormea "(...) di farsi però l'ancona a spese dell'eredità di lui testatore con l'impronta del gloriosissimo S. Giuseppe, sotto il titolo del quale... d.a cappelania è da pagarsi di £. 6000 dalle Sig. Anna, Margherita, Teresa e Rosa sue sorelle in esso testamento istituite eredi (...) giacché d.ti eredi hanno già a proprie spese fatto formare e provisto la d.ta ancona" (Archivio Comunale di Andezeno, cartella Culto, fascicolo 8). Viene descritta nel 1774 dal Rorengo di Rorà "eleganti icone Sancti Josephi Patriarchae Altaris titularis, aliorumque Sanctarum Imagines referente" (Archivio Arcivescovile di Torino, Visita pastorale, 1774, v.7.1.48,f.189 v.) mentre il Franzoni nel 1837 la giudica solo più "decenti icone" (Visita pastorale 1837,v.7.1.78, f.108 v). Il dipinto è strettamente legato alle forme della devozione privata della famiglia, infatti raffigura i Santi protettori: Giuseppe, direttamente riferito al fondatore della cappella mentre le Sante Rosa, Margherita e Teresa esplicitano la protezione divina alle sue sorelle (manca S. Anna) menzionate nel legato citato. Le scelte dei modelli sono ancora dettate dall'emulazione nei confronti del gusto di corte: la tela infatti nella parte superiore è copia del dipinto di Cavagnolo raffigurante Giuseppe e Santi, attribuito da M. Di Macco (comunicazione orale) al Mayerle. La semplificazione compositiva che qui viene stiracchiata verso l'alto, assumendo una struttura a spirale ascendente, si risolve in realtà in un impoverimento della ricca contrapposizione dialettica fra i Santi del Mayerle, così come il notevole contrasto cromatico che caratterizza la tela di Cavagnolo, risulta qui affievolito, appannato, appiattito. Il livello esecutivo dell'opera non è alto, tuttavia di qualità non scadente, soprattutto nella bella Santa Teresa. L'ignoto autore, che dobbiamo pensare anche in questo caso proveniente dalla bottega del Mayerle o a lui molto vicino, forse uno scolaro, si adegua a modelli più vicini nel tempo e nello spazio a quelli proposti dall'esecutore delle pale raffiguranti le Storie di Maria nella Collegiata di Moncalieri, per quanto là sia manifesta una meditazione correggesca che qui manca del tutto. Il confronto, nella Adorazione del Bambino, col volto della Madonna, si risolve nella stessa condizione morbida a pieghe circolari del panneggio, evidente soprattutto in riferimento alla S. Margherita di Andezeno, ugualmente inginocchiata cogli occhi chini, ben definiti nel contorno. Cosi un riscontro morelliano fra le mani della Santa Rosa e quelle di S. Giuseppe nella Adorazione, e di S. Gioacchino, nella Madonna che sale i gradini del tempio, col S. Giacomo di Compostella nella tela di Cavagnolo evidenziano straordinarie affinità che non si possono definire casuali. Per l'Ormea il modello trainante nell'adeguamento alle scelte ed al gusto della corte deve essere cercato all'interno della cultura familiare, concordemente alle scelte dei Villa, come manifesta il conformarsi alla produzione della cerchia austriaca attiva a Roma nell'entourage del Card. Ottoboni e particolarmente amata da Vittorio Amedeo II. Essa è già chiamata in causa per l'ancona del coro, rappresentando un'alternativa alla cultura di matrice romano-francese diffusa a Torino dal Beaumont e dalla sua scuola. É ancora da verificare se esista un rapporto con la famosissima collezione del Marchese d'Ormea e quali siano stati i legami fra i due rami della famiglia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055764
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0