natività di Gesù

pala d'altare, 1781 - 1782

La tela, che raffigura l'episodio della Natività di Gesù, è dominata da tonalità molto scure contrastanti con la luminosità che dal Bambino si irradia sui volti di tutti i personaggi e sui putti sovrstanti

  • OGGETTO pala d'altare
  • ATTRIBUZIONI Appiani Andrea (1754/ 1817)
  • LOCALIZZAZIONE Arona (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella, detta della Natività, originariamente era decorata al di sopra della mensa con un'icona raffigurante la nascita di Gesù documentata a partire dal 1567 (C. Borromeo, Visite pastorali, 7-10-1567, 25-6-1581, in AAVV., San Carlo e la Sua Arona, Arona 1984; A.P.A., Pozzobonelli, Visita pastorale, 1749, p. 10). Durante i restauri compiuti nella cappella nel 1783 sotto l'Arcipretura del Canonico F. Rossoli, che la fece dipingere dal pittore Caldelli di Bissago, venne collocata sopra l'altare l'attuale tela, commessa all'Appiani nel 1781 dalla Fabbriceria della parrocchia. Nella lettera di un fabbricere al proprio fratello, è riportata la scrittura dell'artista per l'opera, dalla quale risulta che l'Appiani si impegna a dipingere un quadro entro la fine di marzo del 1782 raffigurante la "Natività nel Presepio" per il prezzo di 32 gigliati comprendenti la spesa della tela, dei colori e di ogni altra cosa necessaria. Gli vengono dati, su sua richiesta, 6 gigliati di acconto (A.P.A., Lettera di un fabbricere con cui descrive l'ordinazione del quadro dell'Appiani, 1781). Dalla cassa della fabbriceria in data 31 dicembre 1784, risulta che per il rimborso delle spese del dipinto, includenti anche l'imballaggio e il trasporto, siano state date al Can. Rossoli L.514.7.6 "contribuite da persona divota" (A.P.A., Cassa della Ven. Fabbrica, 1723-1785, 31 dicembre 1784). Al momento attuale delle ricerche non mi è stato possibile stabilire un confronto tra i gigliati preventivati dallo Zanoia e le lire milanesi conferite al Can. Rossoli, in quanto, grazie alla gentile comunicazione delle Dottoresse Ricci e Mongiano, ho appreso che il gigliato, che non compare nei repertori al tempo dell'Appiani, è un sottomultiplo degli zecchini, come traspare dal testo (Ricci, Mongiano, com. or.). Come documentato dalle relazioni di epoca successiva, la tela mantenne la sua originaria collocazione costituendo elemento di distinzione della cappella (A.P.A., Lissandrini, Relazione sulla Parrocchia di Arona, 1854, Aggiunte alla relazione, p. 7). P. Bottini durante il rifacimento ottocentesco della mensa, progetta di fare "qualche ornato a stucco intorno al quadro in analogia con la Chiesa" (A.P.A., P. Bottini, Progetto di restauro della Chiesa parrocchiale di S. Maria in Arona, 12-6-1856, pp. 33-34), sostituito nel 1961 dal nuovo altare di Luigi Fornara. L'Appiani, allievo di C.M.Giudici, di M. Knoller e di G. Traballesi, fu autore di varie opere per palazzi e chiese lombarde e divenne, a partire dal 1796, pittore ufficiale di Napoleone. La sua opera si caratterizza per la conquista di un linguaggio neoclassico personale, che si riallaccia al'500 e al'600 lombardo e al classicismo emiliano. Il dipinto, eseguito durante gli anni formativi, risulta ispirato alla pittura lombarda del'600, ai toni baroccheggianti di F. Corneliani e si contraddistingue per le rimenescenze carraccesche che lo discostano dallo stile neoclassico delle altre sue opere. L'attenzione alla classicità degli Emiliani è anche determinata dal viaggio a Parma e a Bologna, e l'ispirazione barocca è dovuta in parte alla presenza nella Collegiata delle tele del Morazzone. Bibliografia: A. Ottino Della Chiesa, voce Andrea Appiani in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1961, v. III, p. 617; Precerutti, Garberi, Mostra Andrea Appiani. Pittore di Napoleone, Milano 1969-1970, pp. II, 20, tav. I; A.M. Brizio, Andrea Appiani in Mostra dei Maestri di Brera, Milano 1975, p. 90; F. Mazzocca, Mostra Manzoni. Il suo e il nostro tempo, Milano 1985, p. 94, tav. 14
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042250
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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