base di scultura, 1825 - 1849

Base per gruppo in biscuit di tipo dorico o, più correttamente, attico, sviluppata su pianta circolare e costituita da un orlo e due insiemi di bastoni e gole che delimitano l'alzata cilindrica del vivo della base. La modanatura superiore contorna, con un anello periferico rialzato, il ripiano di appoggio in cui si veniva ad incastrare il gruppo soprastante

  • OGGETTO base di scultura
  • MATERIA E TECNICA BISCUIT
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Parigina
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'inventario del 1966 la base, insieme all'altra della scheda OA n. 224, fu registrata per errore sotto lo stesso numero d'inventario della coppia di vasi della Manifattura di Niederviller (F. CORRADO, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, scheda n. 119, pp. 288-289; scheda OA n. 215) con i quali non hanno alcun termine di confronto. Tutti i tentativi di recuperare un insieme originario, ricollegando le basi con uno dei gruppi in biscuit del Palazzo Reale, non hanno dato frutti a causa di incongruenze dimensionali affiancate molto spessp da incompatibilità stilistiche. Le relativa precisione del gioco di incastri del ripiano superiore esclude il semplice impiego come basi di riserva intercambiabili. Evidente, invece, lo stretto collegamento, sia dal punto di vista stilistico che costruttivo, con le basi del gruppo mediano del "Centrotavola con 16 muse intorno ad Urania" e con quelle relative alla "Serie di tre gruppi con Muse ed Amorini" di manifatture parigina databili al terzo decennio del XIX secolo (F. CORRADO, in Porcellane e argenti, cit., schede nn. 134-135, pp. 302-304; schede OA nn. 210-211). Anche qui lo stesso lessico neoclassico di ormai consolidata e seriale cultura accademica che si avvale, nell'area parigina, di processi di tipo industriale già dai primi anni dell'Ottocento (P. SAN MARTINO, La fabbrica di Nast, in Porcellane e argenti, cit., pp. 294-295); lo stesso impasto dal tono freddo e dalla grana cristallina che si avvicina all'aspetto del marmo come mai nella storia del biscuit, ormai in via di estinzione. Non è quindi da escludere l'eventualità che questo pezzo potesse far parte dei diversi gruppi di "statue in biscuit" acquistati per servizio della corte torinese il 9 luglio 1826 dal gioielliere Luigi Lacroix (A.S.T., Registri Recapiti, 1826, II, vol. 51, p. 424) di cui così poco si è conservato (F. CORRADO, schede citate)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039563
  • NUMERO D'INVENTARIO 8852
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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