reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega piemontese (ultimo quarto sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio, 1775 - ante 1783

Il piede del reliquiario, poggiante su una base a serpentina modanata e dorata è formato da una serie di piccole volute a C con andamento alternatamente concavo e convesso e affrontate, che delimitano campi irregolari e fittamente embricati con al centro, rilevato da foglie, uno stemma. Su questo, due volute verticali e modanate formano il breve fusto che allargandosi con elementi fitomorfi con conchiglia al centro, diventa nodo e regge la mostra. Questa, dal contorno pure a volute modanate e a foglia, culmina in una piccola cimasa dagli stessi motivi, con al centro un elemento fitomorfo sormontato da rami di palma che racchiudono una piccola croce trilobata. Al centro la teca di forma mistilinea, simile alla mostra, con cornice a volute modanate, è posta in risalto da campi irregolari fittamente embricati, come quelli del piede. Al suo interno, su di un fondo in velluto rosso, racchiuso da un filo a catenella dorato terminante con un nodo, è posto il medaglione ovale in argento, con cornicetta a perline circondata da una fine decorazione in filigrana, contenente la reliquia e i relativi cartigli

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ granulatura/ filigrana
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Santhià (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In "Deliberazioni ed inventaro dell'am.ne provvisoria 1806" (Santhià, Archivio parrocchiale), si legge: "15 la reliquia di S. ta Orsola appartenente alla compagnia delle figlie con foglia d'argento", in "Inventario del I Aprile 1812 della Chiesa Parrocchiale e Confraternita" (ibidem): "Reliquie che si espongono. (...) 8 S.t Orsola" e infine, nell'inventario "Sacre Reliquie che conservano nella Parrocchiale e nelle Chiese del territorio di Santhià" (ibidem), redatto nella prima metà del XX secolo: "C - Reliquie riposte in reparti dell'armadio sovrastante il banco ove vestono i Sacerdoti in Sacrestia./ A) Reparto sinistro foderato in seta rossa. (...) 21° Ex oss. S. Ursulae M.; in teca; sigilli intatti; reliquiario in legno con lamina facciale arg.. - Manca decreto d'autentica". Nell'Archivio Parrocchiale non si conserva in effetti il decreto d'autentica, sul retro del reliquiario non vi è alcun sigillo e quindi non è possibile ricostruire la storia di questa reliquia. Il culto per S. Orsola ha però, in Santhià, radici piuttosto antiche, infatti come si apprende da un "Breve" di Papa Alessandro VII datato 8 aprile 1648, la titolatura di una delle cappelle antiche della Chiesa Collegiata di S. Agata era: "Di tutti i Santi, dove vi è eretta la Compagnia di S. Orsola" (cfr G. Aguzzi, "Santhià tra ricorso e storia", Santhià 1981, pp. 143-144). La cappella citata dovrebbe essere quella intitolata attualmente a S. Giuseppe e in sagrestia si conserva ancora una statua lignea raffigurante S. Orsola, collocata un tempo sopra l'altare di questa cappella. Il reliquiario in esame fu donato, come inequivocabilmnte si apprende dalla scritta incisa sul retro della base, da Vittoria Cusani. Il Manno definisce i Cusani (Cusano): "famiglia antica e certamente illustre; senza contar le fole che narrano il Tettoni (Teatro Araldico, IV), e l'Angius (Famiglie nobili I, 581). Ma venuti in Vercelli nel secolo XV, si diedero alla mercatura e crebbero in lustro", e attribuisce loro come arme: "Cinque punti d'oro, equipollenti a quattro di verde" (A. Manno, "Il patriziato subalpino", dattiloscritto, dalle schede manoscritte conservate presso la Biblioteca Reale di Torino, Vol. 8, p. 471). Anche F. di Vigliano li indica come "Oriundi milanesi, di nobiltà antica e con esponenti investiti di alte cariche nel governo dello stato, fin dal secolo XVIII", e attribuisce loro la stessa arme indicata dal Manno (F. Di Vigliano, "Antiche famiglie vercellesi", Vercelli 1961, pp. 54-57). Quindi l'arme al centro del piede del reliquiario è proprio quella dei Cusani. Vittoria Marianna Cusani, figlia di Orazio, nacque a Santhià il 20 ottobre 1765 e sposò l'8 luglio 1783 Giacomo, di Giacinto Caresana di Carisio (cfr. A. Manno, op. cit., vol. 8, p. 476 e vol. 4, p. 399). Siccome lo stemma sul reliquiario è quello della famiglia Cusani si potrebbe ipotizzare che Vittoria lo avesse donato prima di sposarsi, altrimenti, forse, avrebbe aggiunto al suo quello del marito; quindi il reliquiario sarebbe stato realizzato prima del 1783. D'altra parte una datazione all'ultimo quarto del XVIII secolo si accorda perfettamente con le sue caratteristiche stilistiche; per l'eleganza delle linee, la curata esecuzione anche dei particolari (si noti la fitta embricatura che fa da sfondo alle decorazioni) può essere considerata opera di un abile argentiere piemontese, purtroppo non identificabile in mancanza del punzone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039272
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI retro della base - VICTORIA CUSANI DONO DEDIT - corsivo - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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