meil, opera isolata - manifattura piemontese, Ambito ebraico (fine XIX)
II corpo del meil è costituito da quattro pezzi del medesimo tessuto cuciti insieme: il telo più ampio, che ne costituisce la faccia anteriore, presenta l’intera altezza della stoffa, come attestano entrambe le cimosse visibili attraverso una lunga scucitura della fodera. La calotta è a sua volta ottenuta dall’assemblaggio di cinque ritagli dello stesso tessuto. Lungo tutti i bordi il meil è profilato da un gallone in seta e argento filato. La fodera, in tre pezzi, è di tela cerata color rosso mattone. In tela color mattone ma con una riduzione inferiore rispetto a quella della fodera, sono bordate le due aperture circolari sul cappello del meil. Disegno: il disegno del tessuto è chiaramente leggibile nel pannello anteriore che, come già rilevato, corrisponde all’altezza della stoffa (71 cm). Su fondo unito rosso violaceo spicca un grande mazzo di rose aperte ed in boccio, accuratamente descritto nei particolari delle foglie e delle spine e realizzato in una semplice bicromia di bianco e verde chiaro. Al fondo il mazzo è stretto a fiocco da un nastro svolazzante da cui si dipartono ampi, flessuosi girali intrecciati a fiori di garofano. Ai lati della composizione, due cespi di foglie con bacche. Rapporto di disegno: 73,5 cm x non rilevabile. Orditi: uno di fondo in seta rosso violacea, 50 fili/cm; uno di legatura in seta bianca, 25 fili/cm. Proporzioni: un ordito ogni due orditi di fondo. Trame: una di fondo variante in seta bianca e seta verde, 34 colpi/cm. Costruzione tecnica: dal punto di vista tecnico il tessuto si denuncia per un lampasso economico, eseguito a telaio meccanico. L'armatura di fondo raso da 5 faccia ordito è ottenuta dall'intreccio dell'ordito di fondo in seta rossa con una trama di fondo variante per colore, in seta ora bianca ora verde. Gli effetti di disegno sono realizzati dalle slegature della stessa trama di fondo, che al dritto viene legata in diagonale 3/1 direzione S da un ordito supplementare in seta bianca, presente in proporzione di un filo ogni due dell’ordito di fondo. Sul rovescio, la faccia trama del raso è ottenuta dall'intreccio dell'ordito rosso con il secondo colpo di trama. Le cimosse del tessuto si presentano a righe verticali alternate bianche e verdi. La fodera è di tela di cotone formata da un ordito ed una trama color rosso mattone ed è leggermene cerata. Il gallone è tessuto in argento e seta bianca
- OGGETTO meil
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MATERIA E TECNICA
TELA DI COTONE
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MISURE
Altezza: 78 cm
Larghezza: 120 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Piemontese Ambito Ebraico
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Tempio Israelitico
- INDIRIZZO piazzetta Primo Levi, 12, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il meil, come la maggior parte di quelli conservati, è frutto del reimpiego di un tessuto già esistente. Quest'ultimo, di mediocre fattura, riecheggia, nell'impianto decorativo a mazzi di fiori riprodotti a grande rapporto di disegno, motivi di origine francese, particolarmente in voga nel terzo quarto del XVIII secolo (per un esempio, cfr. D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano, 1974, tavv. 199-201), fusi ad altre reminiscenze tardo settecentesche quali le sottili volute chiuse ed i bindelli che concludono in basso la composizione. Ma, ad un secolo di distanza, non rimane niente dei magici effetti di rilievo e sfumature, e la bidimensionalità del decoro in esame, nonostante alcuni tentativi di resa naturalistica quali le spine lungo i fusti delle rose, è certo più vicina a quella delle stoffe impresse prodotte sullo scorcio dell'Ottocento. Origina tale carattere la povera bicromia del disegno, ottenuta per fasce giustapposte di colore, come consentito dalla tecnica, in uso già dal XVIII secolo, del lampasso economico, così definito per l’utilizzo delle medesime trame per la costruzione sia del fondo che del disegno del tessuto. L’etichetta di tipo commerciale applicata sulla fodera, il nome di David Levi, ed i caratteri in corsivo, anch'essi di fine Ottocento parrebbero suggerire una connessione fra il tessuto esaminato e la ditta per il commercio di drapperie e telerie che Donato Levi aveva fondato a Torino nel 1877 insieme al cugino David Emanuel (cfr. il tabellone in mostra). Attiva fino al 1897, dopo un primo fallimento, la stessa veniva riaperta un anno dopo sotto la dicitura Levi Donato e Figli. In assenza, tuttavia, di testimonianze documentarie o verbali sufficientemente attendibili sulle tipologie tessili trattate in commercio dalla ditta torinese e sulla provenienza degli arredi conservati presso la Comunità, non è possibile a tutt'oggi chiarire i termini della probabile relazione. Si veda L. D'AGOSTINO scheda 22, in AA. VV., Ebrei a Torino, catalogo della mostra, Torino, 1984, p. 220
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso non cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037938
- NUMERO D'INVENTARIO 20
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2018
- ISCRIZIONI su etichetta sulla fodera - [termini ebraici mutili] / Ditta Levi di Torino - corsivo - a penna - italiano/ ebraico
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0