figura femminile

soffitto dipinto,

Le 24 tavolette divise in due schiere di 12 attraversano la sala del terzo ambiente rispettivamente all'altezza della parete d'ingresso e della prima trave lato prospiciente l'ingresso. Le 12 tavolette poste all'altezza della parete d'ingresso comprendono: 1) elemento architettonico a foggia di vaso 2) stemma: partito semi-spaccato, di rosso alla croce d'argento; troncato di rosso e d'argento 3) figura di donna su fondo damascato in abito rosso, i capelli intrecciati sulla nuca 4) stemma: d'oro a due bande di rosso, col capo cucito del primo all'aquila di nero coronata dello stesso. Appartenente ai Conti Vialardi 5) figura di uomo su fondo rosso damascato in tunica nera, il capo cinto da una corona d?alloro 6) stemma: partito semi-spaccato, di rosso alla croce d'argento; troncato di rosso e d'argento 7) figura di uomo su fondo rosso damascato in abito nero e berretto rosso, i capelli castani 8) stemma: partito, d'oro a tre gazze al naturale, due ed una, le superiori affrontate, con la bordatura, composta d'argento e di nero; troncato di nero al leone d'argento linguato di rosso col capo d'oro all'aquila di nero coronata dello stesso VAI AD ANNOTAZIONI

  • OGGETTO soffitto dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Asilo Filippi già Palazzo Ajazza
  • INDIRIZZO *, Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cornice di questo ambiente, pur potendosi inquadrare nel gusto rinascimentale della decorazione stimolato dalla scoperta degli affreschi romani della "Domus Aurea", rinvenuti e studiati a partire dal 1480 (n. Dacos, La découverte de la Domus Aurea et la formation des grotesques à la renaissance, Londra 1969, p. 5 e seguenti), è stata ridipinta probabilmente nel tardo '800. La cornice si presenta priva di quegli elementi fantastici e bizzarri che sono propri delle grottesche, quali espressione di immaginazione pura. Qui l'accento della cornice è invece posto sugli elementi celebrativi (cartigli con scudi nobiliari) ed ornamentali (foglie d'acanto, frutta) senza mai trascendere i limiti di una descrizione naturalistica. Per altro cartigli, foglie d'acanto e vasi di frutta animano le pareti scolpite della Ara Pacis Augustea (N. Daclos, La découverte, op. cit., p. 67) a confermare l'ispirazione sicuramente classica dell'impianto decorativo di questa cornice. Non deve stupire la ridipintura della cornice nella seconda metà dell'800, infatti era attiva in questo periodo a Vercelli "la Società pel gratuitio insegnamento del disegno in Vercelli" fondata nel 1841 da Carlo Emanuele Arborio Mella ed elevata con regio decreto del luglio 1861 ad Istituto di Belle Arti (P. Astrua in AA.VV., Guida breve al patrimonio artistico delle provincie piemontesi, Torino 1979, p. 110). Oltre alla finalità dell'insegnamento, l'Istituto aveva come fine di provvedere alla conservazione di monumenti ed opere d'arte, impegnandosi così in azione di tutela del patrimonio artistico piemontese. Pur mancando di testimonianze dirette la ridipintura della cornice potrebbe farsi risalire all'impegno ed all'attività di questa scuola.||Gli stemmi nobiliari identificati appartengono tutti a famiglie della nobiltà vercellese e piemontese; è probabile che si tratti di famiglie frequentatrici di casa Ajazza (edificatrice ed antica proprietaria dell'immobile) e/o imparentate con la medesima.. L'apposizione dello stemma sulla volta dell'ambiente più scenografico di casa Ajazza serviva probabilmente a sancire ed ufficializzare questi legami di amicizia e di parentela
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034269
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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