stendardo processionale, opera isolata - manifattura lombardo-piemontese (sec. XIX)
stendardo processionale,
1800 - 1899
Lo stendardo, sorretto un bastone verticale di legno e da due orizzontali con rosone di legno argentato, è composto da due teli rettangolari di tessuto cuciti lungo i bordi
- OGGETTO stendardo processionale
-
MISURE
Altezza: 150
Larghezza: 100
- AMBITO CULTURALE Manifattura Lombardo-piemontese
- LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'attribuzione a manifattura lombardo-piemontese è dubbia. Non vi sono dati d'archivio esaurienti sull'acquisizione da parte della Confraternita di S. Croce dello stendardo esaminato, ad esclusione di una spesa del 1834 per "rinnovare il pallio nero e lo stendardo come da nota... £. 160.17" (Archivio Parrocchiale) che potrebbe avere qualche attinenza con il paramento esaminato per la nota successiva del 27 dicembre 1834 in cui "per un pezzo di damasco nero frusto avvanzato dal palio" la Copnfraternita ricava lire milanesi 3 (Ibidem). Verso la fine del sec. XIX in una "nota dei suppellettili di S. Croce" senza data ma probabilmente degli anni 1888-1890 è riportato: "n° 1 stendardo di stoffa ricamato e ritarcato (?)" (Archivio, Registro dei conti...). E' difficile identificare in quest'ultima nota lo stendardo oggi esistente, considerando che questi è da una parte dipinto e dall'altra composto da un assemblage di stoffe dipinte e ritagliate secondo la forma voluta. La consuetudine del riutilizzo di qualunque oggetto o cosa recuperabile da paramenti agli oggetti profani in uso sino al secolo scorso, farebbe propendere per identificare il damasco nero del fondo del recto in quello del pallio "rinnovato" nel 1834, la cui stoffa avanzata venne venduta nel dicembre dello stesso anno (Pallio rinnovato non con la stessa stoffa, altrimenti non ne sarebbe avanzata?). Difficile è dire se e in quale misura venne rinnovato lo stendardo, se recuperando pezzi da uno più antico, mancando in archivio la nota alla quale fa riferimento il tesoriere del registro dei conti citati. Risulta difficile risalire all'autore dei dipinti delle scene raffigurate, da individuare con probabilità in uno dei modesti pittori operanti in Oleggio nel corso del sec. XIX: da Santino Galbiati, autore di una Via Crucis nella Confraternita dei SS. Fabiano e Sebastiano, a Carlo Comazzi, di cui rimangono alcuni affreschi su case oleggesi ed opere nelle chiese di S. Maria Annunciata e di S. Stefano, o di qualche dipendente di Tosi, venditore di "stoffe e altro" al Oleggio nel secolo scorso. Lo stendardo esaminato potrebbe comunque essere stato in parte eseguito nei primi decenni del sec. XIX e in parte ricomposto verso la fien del secolo. Il damasco nero del fondo pare eseguito con telaio [---], di manifattura italiana della fine del sec. XVIII (cfr. "Antichi tessuti della Pinacoteca Civica: la collezione di A. Gerbo", Asti 1982)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030913-0
- NUMERO D'INVENTARIO 512
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0