putti fra tralci e grappoli d'uva

decorazione plastica, 1400 - 1449

Le mattonelle figurate rappresenatno putti vendemmianti, dalle forme piuttosto allungate, e sono incorniciate da due file di cordoli a tortiglione. All'esterno compare un'altra serie di mattonelledecorative com pampini e grappoli d'uva

  • OGGETTO decorazione plastica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Padana
  • LOCALIZZAZIONE Salussola (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa attuale, ricostruzione di una più antica, risale nella sua struttura architettonica romanico-gotica ai secoli XIV-XV, come si può rilevare dai soli dati stilistici. In mancanza di documentio d'archivio è impossibile fornire datazioni precise anche per quanto rigusarda la decorazione in cotto della facciata. A questa ultima venne addossato, nel 1673, l'attuale porticato, che nasconde in parte il fegio in cotto attorno al portale che, com'è ancora chiaramente individuabile, è di andamento rettangolare e non a ghimberga, come è di solito riscontrabile nell'area piemontese, soprattutto occidentale. Si tratta infatti di un elemento tipicamente lombardo, confrontabile, ad esempio, nell'abbazia di S. Nazzaro a Sannazaro Sesia (secondo quarto del Quattrocento), a S. Lorenzo a Mortara (ultimo quarto dsel XV secolo) e nella Parrocchiale di Gattinara, mentre la stessa tipologia della decorazione deriva dalla vicina Lombardia. Il soggetto dei putti vendemmiatori e il rilievo poco inciso, quasi calligrafico e di derivazione miniaturistica, sono dati che si ritrovano con frequenza in ambito culturale lombardo, ad esempio nella Chiesa dell'Assunta di Pontecurona (metà del Quattrocento) o nella Chiesa Parrocchiale di Fubine. E' infatti confermata l'esistenza, anche se mancano datazioni e notizie certe, di un'indistria del cotto attiva in Piemonte centro-occidentale che, rifacendosi a modelli lombardi, eseguiva mattonelle decorative a stampo destinate a vari tipi di edifici. Il limite artigianale e la ripetizine di certi schemi sono evidenti anche nei cotti della Parrocchiale di Salussola, che possono genericamente essere attribuiti a plasticatori padani operanti nella prima metà del XV secolo, cioè quando venne portata a termine, con molta probabilità la costruzione della chiesa. Cfr. A. MN. ROMMANINI, L'architettura gotica in Lombardia, Milano 1964, tavv. 107, 193, 203; L. MALLE' , Le sculture del Museo d'Arte Antica, Torino 1965, pp. 131-135; G. PISTARINO, A. FUMAGALLI, Dalla pieve alla cattedrale nel territorio di Alessandria, s. l., 1978, pp. 147-153; 150; E. CASTELNUOVO, G. ROMANO (a cura di), Giacomo Jaquerio e il gotico internazinale, catalogo della mostra, Torino 1979, pp. 243-245, n. 33 di P. Astrua; Inventario trinese, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 89-91, n. 8 di G. Donsato e L. Vaschetto. si veda anche D. LEBOLE, La chiesa biellese, Biella 1962, Vol. II, pp. 155, 157; ID., Storia della chiesa biellese. Le Pievi di Vittimulo e Puliaco, I, Biella 1979, pp. 233, 268
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024252
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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