La pianeta è realizzata con diversi pannelli di un tessuto di seta: sul fondo crema, con disegno di controfondo per effetti di slegatura della trama di fondo, si stagliano i disegni ottenuti con trame broccate in seta policroma ed oro. Composizioni floreali con andamento orizzontale parallelo, formate da una margherita centrale viola e garofani amaranto, mentre nelle colonne laterali sono piccoli fiori blu e viola, garofani e violette, con andamento verticale. Le foglie sono verde intenso e i pistilli dorati. Fodera ocra. Galloni dorati coordinati, decorati con un tralcio di vite, corrono sulla veste: il maggiore definisce lo scollo e le colonne; il minore rifinisce il bordo

  • OGGETTO pianeta
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Salussola (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto, già datato al primo quarto del Settecento nella schedatura (per confronti cita A. M. AGUZZI, M. BAIARDI, Appunti pre una storia del tessuto d'arte barocca in Lombardia e Piemonte, in "Arte lombarda", 1962, pp. 139-140; D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, figg. 155-156, 159; J. M. TUCHSCHERER, Etoffes Merveilleuses du Musée Historique des Tissus, Lyon, Japan 1976, V. I, tavv. 36, 38-39, 41-43), appare invece collocabile in un torno di anni molto più basso, come illustra il decoro che partecipa appieno al gusto naturalistico, secondo quel gusto che trova massima espressine nell'ideazione del point rentrè, introdotto, secondo una parte della critica, da Jean Revel intorno al 1732-1733 (A. JOLLY, Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002). Appare significativo, inoltre il confronto, molto puntuale, con il parato donato nel 1768 dall'Università dei Setaioli di Torino alla chiesa torinese della Santissima Annunziata (G. BOSCHINI, A. QUAZZA, M. RAPETTI, 1768: un Capodopera dell'Università dei Setaioli di Torino, in "Arte Tessile", 1990, n. 1, pp. 40-45; G. BOSCHINI, M. RAPETTI, produzione di tessuti in Piemonte tra Sei e Settecento: una tipologia tecnica e decorativa, in Le Fabbriche Magnifiche. Le sete in provincia di Cuneo tra Seicenti e Ottocento, catalogo della mostra, Cuneo 1993, p. 213; A. M. COLOMBO, Il patrimonio tessile della cattedrale, in Il duomo di Casale Monferrato. Storia, arte e vita liturgica, atti del convegno (Casale Monferrato, 16-18 aprile 1999), Novara 2000, pp. 190-191). Nella scheda, la Ghisotti riporta la notizia dell'acquisto di un paramentale in broccato nel 1771 da G. Ricciardi e confezionato dal sarto Dabbene di Biella (Salussola, Archivio Parrocchiale, Libro degli Ordinati 1770-1798, fol. 12). Sebbene non sia possibile identificare ccon precisine il parato in questione, si deve sottolineare che il decoro era ancora ricercato in questi anni, come si evince dal parato sopra ricordato di Torino. Il parato è citata da D. LEBOLE, Storia della chiesa biellese. Le Pievi di Vittimulo e Puliaco, I, Biella 1979, p. 267
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024258-1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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