bacino, frammento - bottega Italia settentrionale (sec. XV)
Tre frammenti di parete (1450, 1472 e 1506), di parete più tesa (1478) e di fondo più parete (1509) appartenenti a forme aperte (1450 e 1509: bacini troncoconici; 1472: scodella o ciotola emisferica) foggiate al tornio. Il 1509 presenta una semplice base piatta. L'impasto è giallo rossastro, resistente, con inclusioni di pula (1472, 1506: chamotte molto fine; 1509: calcare). La superficie interna è sempre coperta da un ingobbio biancastro e da una vetrina piombifera, trasparente, liscia, lucente (in qualche punto iridescente o matta), sottile, di colore giallo pallido. La superficie esterna è nuda nel 1450 e nel 1472; non è ingobbiata, ma solo invetriata negli altri; la vetrina può essere la stessa impiegata per l'interno. La decorazione, graffita a punta e dipinta in ramina e ferraccia, occupa l'interno dei frammenti con motivi geometrico-floreali non identificabili in modo preciso, tranne che nel 1472, dov'è riconoscibile un tralcio vegetale
- OGGETTO bacino
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MATERIA E TECNICA
ceramica/ ingobbio/ graffito/ pittura/ invetriatura/ modellatura al tornio
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Romano
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Guidobono
- INDIRIZZO Via Ammiraglio Mirabello, 1, Tortona (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tralcio vegetale posto sulla parete del cavetto del 1472 è un motivo facilmente riscontrabile a Bologna (S. FERRARA. G. L. REGGI, Faenza graffita arcaica di Bologna, in Faenza, 1966, LII, pp. 3-8, tav. I, figg. a-b) ed a Imola (G. L. REGGI, La ceramica in Imola dal XIV al XIX secolo, catalogo della mostra, Imola 1973, tav. II), in ceramiche che vengono datate tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Il frammento può essere considerato coevo a quelli di Bologna ed Imola o poco posteriore, qualora si postuli una produzione in loco, tenendo conto del probabile attardamento della copia rispetto al possibile modello, dell'artigianato locale rispetto al maggiore centro di produzione. Per i pezzi rinmanenti non sono stati reperiti confronti puntuali e significativi. Il tipo della graffita policroma è attestato lungo un arco cronologico che va dal XIV al XVI secolo in tutta la pianura padana. Per una presentazione generale del tipo si veda T. MANNONI, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Studi genuensi, VII, 1968-1969, utile anche se dedicato al materiale ligure. Per i pezzi in questione è ipotizzabile una datazione approssimativa al Quattrocento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100023764
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0