San Martino dona parte del mantello al povero
In primo piano, al centro della tavola, è rappresentato s. Martino, di lieve tre quarti, a cavallo, colto nel momento in cui stà sfoderando la spada per dividere il proprio mantello, appoggiato sulla spalla, con il povero che gli cammina di fianco, sulla sinistra. Il santo porta i capelli corti e biondi, a caschetto, parzialmente coperti da un cappello piumato. Indossa una ampia giubba con maniche a gigot, abbottonata sul davanti e profilata da un ricco gallone; calzamaglia e stivali al ginocchio. Il povero, barbato, porta un copricapo a calotta che gli copre le orecchie; il dorso è nudo, parzialmente coperto da un mantello. Le gambe e i piedi nudi. I polpacci sono fasciati; tiene in mano un bastone. Sullo sfondo, un sentiero con bassi arbusti e alberi spogli, al di là del quale, sulla sinistra, è dipinta una città con alte torri e imponenti palazzi. Le montagne ed alture che la circondano, in particolare a destra, sono coperte da neve. Il dipinto è posto entro cornice di luce e profilo rettangolare in legno dorato. Battuta liscia; unica fascia con foglie di alloro congiunte, al centro di ciascun lato, da una fascia con piccolo medaglione centrale. Sul retro è dipinta la Cacciata di s. Gioachino dal Tempio
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ferrari Defendente (1480-1485/ Post 1540)
- LOCALIZZAZIONE Bianzè (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto in esame, unitamente ad altri tre, costituiva, in antico, parte delle ante protettive del grande polittico di Bianzè, ora conservato al Museo Borgogna di Vercelli. L'opera venne ritrovata nella soffitta della chiesa parrocchiale di Bianzè dal dott. Giovanni Romano, fu, quindi, ritirato dalla Soprintendenza di Torino e affidato al restauratore Giuseppe Chiappino. Romano (cfr. G. Romano, Opere d'Arte a Vercelli e nella sua provincia. Recuperi e Restauri 1968/1976, Torino, 1978, p. 24) ha affermato, per quanto concerne la datazione "...è già stata proposta una datazione posteriore al 1531 e in effetti le somiglianze più stringenti si riconoscono con la Madonna in S. Giovanni di Avigliana che porta la data 1535, ma anche per questi ultimi anni la ricostruzione cronologica comporta qualche incertezza data la presenza di un doppio registro esecutivo all'interno della sua bottega: accanto ad opere ancora eseguite con un sorvegliato controllo delle tecniche e delle formule espressive vengono a porsi opere condotte con notevole disinvoltura, tra le quali sono certo da annoverare le tavole della casa parrocchiale di Bianzè...Per un confronto con opere contemporanee, ma meglio eseguite, si vedano le ante con S. Michele e S. Caterina del Museo Civico di Torino che potrebbero forse identificarsi con due tavole ricordate dal Turletti in S. Caterina dei Cappuccini a Savigliano. Non mi sembrano troppo dissimili, sempre scegliendo tra le ante ancora conservate e integre, quella con S. Pantaleone e un devoto al Museo Civico di Torino e quella del castello di Nottingham, ancora inedita, raffigurante il Battista.". "Per tutte e quattro le tele è stata necessaria una generale fissatura del colore ottenuta applicando colla animale a caldo, sotto l'azione di raggi infrarossi (l'operazione è stata ripetuta anche per le tempere sul retro). In un secondo momento si è proceduto alla rimozione di una pesante vernice ossidata e alla eliminazione delle volgari ridipinture sovrapposte in epoche diverse, che, in particolare, avevano alterato il S. Martino e il S. Gottardo. Tale risanamento e scopritura della originale superficie cromatica, talvolta a bisturi, ha consentito di recuperare anche alcune lumeggiature a oro"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100020234
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0