Alto basamento dipinto a specchiature imitanti il finto marmo. Lateralmente, due colonne tortili, ornate con vite rampicante, e capitello composito decorato da festoni di frutti e foglie. Al fusto si abbracciano due angeli in volo modellati a tutto tondo. Lateralmente motivi a voluta con ghirlande di fiori e foglie. Al centro della mostra una nicchia circondata da doppia cornice modinata. Ai lati e superiormente, festoni di foglie e frutti trattenuti e due testine cherubiche nella parte superiore. Sopra la cornice, al centro, un cartiglio dai bordi accartocciati dipinto a finto marmo. Fregio ornato da girali di acanto affrontate che affiancano una teste cherubica, mentre altre teste analoghe sono modellate ad alto rilievo in corrispondenza delle colonne. Timpano spezzato profilato da cornice a dentelli. Al centro, uno stemma ovale entro ricco cartiglio retto da due putti in volo, modellati a tutto tondo, analogamente ad altri che siedono sopra gli spezzoni della cornice del timpano e che, orginariamente, dovevano forse reggere un festone. Parte delle decorazioni sono dorate e parte sono rese in azzurro, giallo, verde e bianco
- OGGETTO mostra architettonica d'altare
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ATTRIBUZIONI
Gilardi Carlo Rocco (notizie Ultimo Quarto Sec. Xvii)
- LOCALIZZAZIONE Guardabosone (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma alla sommità dell'altare appartenne al parroco di Guardabosone Antonio Traversino da Postua e raffigura un cavallo al galoppo che sotto la guida di una stella (simbolo della Vergine) "attraversa" un precipizio; si tratta di un'interpretazione figurata del cognome del religioso, giocata sull'assonanza tra Traversino e il verbo "attraversare". Antonio Traversino, parroco dal 1657 al 1705, edificare l'oratorio a partire dal 1660. Vicino alla mostra d'altare in esame, un'iscrizione in latino ricorda che fu l'illustrissimo Giovanni Antonio Traversino che con umilissima devozione edificò, dedicandolo a s. Giuseppe, l'altare, superiore alle sue possibilità (dato l'alto costo dell'opera), ma non al suo desiderio di manifestare pubblica devozione, nell'anno 1680 il 6 settembre. E' opera di Carlo Rocco Gilardi di Campertogno, "mastro da muro, pittore e stuccatore", sul disegno del quale fu costruito lo stesso oratorio del Carretto tra il 1660 e il 1679 (cfr. P. Torrione e V. Crovella, Il biellese, Biella, 1963, p. 278) Gilardi appartenne ad una numerosa famiglia di scultori di Campertogno ed eseguì anche la decorazione della cupola dell'oratorio e i due altari laterali. L'iscrizione con la data e la firma dell'artista è nascosta dietro il paliotto dell'altare maggiore, eseguito da Pietro Solari (1725) (comunicazione orale di G. Rigazzo, attuale parroco di Guardabosone, aprile 1979). Carlo Antonio Gilardi fu anche autore delle decorazioni dell'altare di S. Antonio da Padova nella parrocchiale di Trivero (D. Lebole, La chiesa biellese nella storia e nell'arte, Biella, 1962, vol. 2, p. 312). La decorazione presente ai lati del dipinto (sec. XX/ inizio), di recente realizzazione, raffigurante l'educazione della Vergine, ripropone il motivo dei melograni, simbologia piuttosto diffusa in età barocca. L'opera è ricordata in M. Marciandi, Guardabosone, in "Ilustrazione Biellese", 1935, n. 5; L'oratorio dell'Annunziata o del Carretto, in "Bollettino Parrocchiale", Guardabosone, 1962, p. 12; Centro Studi Biellesi, Itinerario per una gita a Crevacuore, Guardabosone, Postua, Biella, 1966, p. 7
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100018055
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI cimasa/ al centro - religioso - Emblema - Traversino Antonio - un cavallo che attraversa un precipizio sotto la guida di una stella
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0