lou coulounho (ROCCA A BRACCIO, bene semplice)
sec. XX prima metà
Canna divisa in quattro parti, con un taglio a croce, fino ad 1/3 circa della sua lunghezza. Le quattro parti sono poi piegate, a metà circa della propria lunghezza, in modo che ciascuna risulti collegata all'angolo di quella vicina, a cui è fissata tramite nastro adesivo. In questo modo si viene a formare una forma piramidale a quattro facce posta all'estremità di un bastone
- OGGETTO rocca a braccio attrezzo per la filatura della lana
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MATERIA E TECNICA
LEGNO
intaglio, taglio
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MISURE
Profondità: 12,5 cm
: 12,5x101 cm
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CLASSIFICAZIONE
STRUMENTI E ACCESSORI/ AGRO-SILVO-PASTORALI
- LUOGO DI CONSERVAZIONE "NA DRAIO PER VIOURE"
- LOCALIZZAZIONE Ecomuseo della Pastorizia
- INDIRIZZO Fraz. Pontebernardo, 12010 Pietraporzio (CN), Pietraporzio (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lana era lavorata dalle donne prevalentemente nella stagione invernale durante la veglia, #la véio#, nella stalla. La prima operazione era la cardatura a mano realizzata con lo scardasso, #escarnàssos#. Quindi iniziava la filatura: la lana avvolta sulla conocchia, #coulounho#, posta sulla rocca, #lou chanestèl# era filata con il fuso, #fus#, questo era il metodo più arcaico, o, più recentemente, con il filatoio orizzontale o verticale. Il filo raccolto sul fuso veniva dipanato, #dabanà#, unendolo con altri fili nella #fuzìero#, un contenitore con un perno in ferro dove erano infilati i fusi; si realizzava così il gomitolo, #lou gramishel#. Il bastone della rocca a braccio è tenuto sotto il braccio della filatrice. L'estremità inferiore è spesso infilata nella cintura, nel nastro del grembiule o in altre parti del vestiario. Talvolta la filatrice porta sul petto, a sinistra del vestito, un passante nel quale infila la parte superiore del bastone della rocca. Raramente capita che il bastone venga infilato in un buco nel pavimento o nel muro, o che sia stretto, dalla filatrice, tra le ginocchia. La filatura avveniva spesso nelle stalle; locali in cui l'ambiente caldo e umido facilitava l'operazione. Se per filare agevolmente la lana era sufficiente un locale umido, molto più faticoso era filare la canapa che doveva rimanere perennemente bagnata. In alcuni casi la filatrice si bagnava le dita in una ciotola d'acqua posta accanto a sé ma più spesso le bagnava con la saliva ottenuta, talvolta, tenendo in bocca una castagna
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO Attrezzo su cui si pone il pennacchio di lana cardata durante la filaturaLa rocca è tenuta sotto il braccio sinistro, talvolta fissata al grembiule, e regge la lana cardata che viene filata e, mano a mano, avvolta al fuso
- CRONOLOGIA D'USO sec. XX, prima metà
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100446681
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE UNIONE MONTANA VALLE STURA
- DATA DI COMPILAZIONE 2006
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0