la fishelo (FORMA PER FORMAGGIO, bene complesso/ parte componente)

sec. XX prima metà

Contenitore in legno a doghe, di forma cilindrica, stretto esternamente di due cerchi in ferro e dotato di piccoli fori, per lo scolo del siero, posti sul fondo e sul perimetro

  • OGGETTO forma per formaggio forma
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    metallo/ ferro
    forgiatura/ inchiodatura
    Taglio
  • MISURE Circonferenza: 60 cm
    Profondità: 12 cm
    Larghezza: 13,5 cm
  • CLASSIFICAZIONE STRUMENTI E ACCESSORI/ AGRO-SILVO-PASTORALI
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE "NA DRAIO PER VIOURE"
  • LOCALIZZAZIONE Ecomuseo della Pastorizia
  • INDIRIZZO Fraz. Pontebernardo, 12010 Pietraporzio (CN), Pietraporzio (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Buona parte delle forme di formaggio utilizzate in Alta Valle Stura erano costruite con legno di elvo; molto resistente e poco soggetto a spaccature, si tratta di un legno che cresce nei pendii ed è piuttosto diffuso, per ciò che concerne la zona in esame, a Bagni di Vinadio ed aree limitrofe. Alcune forme erano a doghe, in altre la superficie laterale era costituita dalla sezione orizzontale del tronco di un albero; in entrambi i casi la struttura necessitava di essere assicurata con un cerchio in ferro. Alcuni informatori dichiarano che, di solito, ogni pastore costruiva autonomamente le proprie forme per il formaggio; altri affermano che c'era una persona specializzata in questo tipo di fabbricazione che non necessariamente era una attività primaria di sostentamento. Martini Teresilla, deceduta da alcuni anni, residente in Pontebernardo, ricorda che, a Pietraporzio, molte forme erano realizzate da #Broùocho#, soprannome e termine con cui si indicano i rami dell'albero, della famiglia Borelli, residente nella frazione di Murenz, di professione agricoltore. Al latte caldo veniva aggiunto il caglio, #la prezuro#; quindi #la caià# sminuzzata era avvolta in una tela di iuta, #la rirolo#, e lasciata un giorno a scolare. Il prodotto era quindi impastato a mano e posto nella forma, #la fishelo#, provvista di fori per la fuoriuscita del latticello, #la lachà#. La forma era posta sul #banquet de la toumo#, una panca che poteva talvolta ospitare più d'una forma, e caricata con un peso, talvolta appoggiato su un disco/coperchio il legno, in modo da favorire la fuoriuscita del latticello. Dopo alcuni giorni il formaggio, tolto dalla iuta era messo a stagionare al riparo dai topi, di tanto in tanto rivoltato e cosparso di sale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO Contenere il formaggio durante l'eliminazione del latticello
    Il formaggio fresco è messo nella forma, posta su una panca, e viene pressato in vari modi; di solito con una pietra o un coperchio su cui viene posto un peso in modo che il latticello coli dagli appositi fori posti sulla superficie della forma
  • CRONOLOGIA D'USO sec. XX
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100446658-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE UNIONE MONTANA VALLE STURA
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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