Santuario di Mamma Nostra nella parrocchia di Giovanni Battista Decollato

Bivongi, XVII

Il culto di Mamma Nostra nel paese di Bivongi è legato ad un quadro e una statua che raffigurano Maria SS.ma Mamma Nostra. La tavola con l’immagine della Madonna col bambino in braccio, un manoscritto del’700 attribuisce il dipinto a Mariangiola De Matteis figlia del pittore napoletano Paolo De Matteis (1662-1728), è conservato nella cappella della parrocchia di San Giovanni Battista Decollato di Bivongi. Nei giorni della festa e per tutto il periodo della novena è esposto su un baldacchino allestito in alto alle spalle dell’altare maggiore. Esso è arrivato a Bivongi in occasione di una missione popolare ad opera di Padre Giuseppe Cretari al quale la Madonna avrebbe chiesto di voler rimanere nella chiesa di Bivongi e di essere venerata sotto il titolo di "Mamma Nostra". La statua lignea è composta da due parti. L’immagine della Madonna col Bambino fu commissionata dai Bivongesi tra il 1720 e il 1730 a Napoli. La base della sacra effigie fu realizzata intorno al 1860 dallo scultore Michele Barillari di Serra San Bruno. È collocata al termine della navata sinistra del santuario, poco distante dalla cappella, in una struttura adibita. Il 26 settembre 2002 mons. GianCarlo Bregantini nel decreto per “l’Ordinamento Generale dei Santuari Diocesani” ha riconosciuto la chiesa di Mamma Nostra con il titolo di “Santuario Mariano”. Il 10 marzo 2025 mons. Francesco Oliva vescovo di Locri-Gerace ha formulato il ″Regolamento generale dei Santuari diocesani″, (Decreto vescovile n. 695 - Prot. n. 199/2025), «per disciplinare giuridicamente questi luoghi per una migliore organizzazione degli stessi e per una maggiore trasparenza ed efficienza nei servizi che ivi vengono svolti a favore dei fedeli» (Cfr. Decreto vescovile n. 695 - 1. Premessa). La festa principale, con grande affluenza di pellegrini, si svolge la seconda domenica di settembre. Il 5 febbraio viene celebrata la solennità a ricordo del terremoto del 1783. Secondo la leggenda, la Vergine Mamma Nostra avrebbe salvato il popolo di Bivongi dal terribile flagello senza nessuna vittima. La ricorrenza è preceduta da un novenario animato da una serie di preghiere e canti popolari. Questo è annunciato all'alba del suo primo giorno con lo sparo di mortaretti nella Vallata dello Stilaro. La statua della Vergine è portata in processione per le vie del paese dai pellegrini provenienti dai paesi limitrofi

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