Murgia Timone (insediamento villaggio)

Matera, Neolitico-età del Bronzo

Il villaggio, nel complesso di forma quasi ovale, raggruppa più capanne Neolitiche e presenta esternamente un fossato, definito da Ridola una “Trincea”, scavato molto probabilmente con strumenti di pietra. Il fossato varia tra 1,90 e 2,70 metri in larghezza, 1,50 e 2,50 metri in profondità. Il perimetro complessivo del fossato è di 664 metri e racchiude un’area di oltre 20.000 metri quadri, mentre il villaggio possiede in totale due accessi: uno ad Ovest largo circa 4 m, l’altro ad Est. All’interno del fossato sono stati rinvenute da Ridola numerose buche per l’inserimento di pali in legno, ciò lascia pensare alla presenza di più capanne. Le sepolture avvenivano in pozzi o in grotticelle nei fossati ormai interrati, sul tracciato Sud del fossato occidentale sono state ritrovate infatti tre tombe a grotticella ipogea, ovviamente successive all’occupazione del sito. Ridola decise di approfondire gli studi in questa zona dopo aver ritrovato nell’area numerosi oggetti dell’età preistorica, soprattutto pietre lavorate. Il sito, dalla notevole importanza storica, ha suscitato l’interesse di altri archeologi illustri come Rellini e Lo Porto, i quali hanno proseguito le ricerche avviate da Ridola riportando alla luce numerosi altri reperti, tra cui oggetti in ceramica graffita come frammenti di vasi dipinti, tre accette in pietra levigata (tipiche del Neolitico), spatole in osso e lame

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