area a uso funerario monumento funerario
Il tumulo dell’età del Bronzo di Torre Santa Sabina fu individuato nel 1957. Esso è da mettere in relazione con l’abitato protostorico di Torre Santa Sabina (XIV-XII secolo a.C.) di cui rimangono buche da palo, resti di capanne, recinzioni, palizzate erose dal mare, oltre a due strutture semi-ipogeiche oggetto di scavi archeologici nel 1990. Il tumulo fu rinvenuto nel corso di lavori agricoli e solo a partire dal 1958 fu oggetto di scavi archeologici condotti da F.G. Lo Porto che, avvalendosi delle osservazioni degli operai, cercò di ricostruire la morfologia originaria della struttura, delle tombe e dei relativi corredi, purtroppo danneggiati nel corso di precedenti lavori e, in parte, manomessi. In base a tale ricostruzione, al di sotto di una copertura di pietrame misto a terra del diametro di 16 metri e dell’altezza di 1,50 m circa e con una stele posta al centro, erano 25 tombe a fossa scavate nella roccia, dalla forma rettangolare e coperte con un lastrone in calcare. Tra gli elementi strutturali peculiari vi sono una coppia di gradini ricavati nella roccia di uno dei lati brevi delle fosse, interpretati come poggiacapo. All’interno della maggior parte delle tombe trovavano la loro collocazione singoli individui, mentre in soli due casi esse accoglievano da due a più defunti. A causa delle condizioni di rinvenimento e del tipo di terreno si sono trovati intatti solo sei inumati: erano deposti in posizione rannicchiata sul fianco destro, con la testa rivolta a ovest, e, in alcuni casi, erano stati adagiati su uno strato di sabbia. Nell’area centrale del tumulo erano quattro tombe di piccole dimensioni attribuite a bambini. Le informazioni ricavate dalle ricerche evidenziano una differenziazione nei seppellimenti specialmente per quanto concerne i corredi, che consistevano nella maggior parte dei casi in ceramiche di produzione locale, mentre in un solo caso esso era caratterizzato da elementi di tipo miceneo. Si tratta della tomba 12, collocata in posizione leggermente decentrata rispetto al tumulo sovrastante. Il tipo di ceramica documentata in questa sepoltura fa propendere per un inquadramento nell’ambito del Tardo Elladico IIIA . Relativamente alla cronologia dell’intero sepolcro a tumulo di Torre Santa Sabina, inizialmente lo si collocò nell’ambito del Bronzo recente, più in particolare nel Subappenninico, tra XIII e XII secolo a.C., poi si ipotizzò un suo uso in più fasi differenti dell’età del Bronzo comprese tra un momento avanzato del Bronzo medio - considerando il corredo di tipo miceneo della tomba 12, la più antica - e il Bronzo recente, dalla metà alla fine del II millennio a.C. Sulla base di studi recenti è stato ipotizzato, invece, che il tumulo fu adoperato con continuità nel corso di un’unica fase, probabilmente corrispondente ad un momento avanzato dell’età del Bronzo medio, tra il XV e il XIV secolo a.C. circa, come indicano, in particolare, i materiali ceramici che costituiscono il corredo funerario di alcune tombe e che trovano confronti con recipienti documentati in siti coevi del tarantino, del brindisino e del leccese (Punta le Terrare, Masseria Chiacudda, Roca). Relativamente al tipo di struttura, la copertura a tumulo in ambito funerario appare ben documentata in altri siti pugliesi come, ad esempio, nei dolmen del Barese mentre la deposizione di più inumazioni singole al di sotto di un cumulo di terra e pietre, estranea all’area pugliese, rimanda ai tumuli dell’età del Bronzo dell’Albania centro-meridionale, dove tuttavia mancano le tombe collettive e quelle di bambini. Queste, al contrario, sono ben documentate in alcune tombe a tumulo delle Isole Ionie, in Grecia. Questi dati strutturali, insieme a quelli derivanti dall’analisi delle ceramiche presenti nel tumulo di Torre Santa Sabina, evidenziano una fitta rete di relazioni tra le due sponde dell’Adriatico poco dopo la metà del II millennio a.C. Elementi peculiari, come ad esempio la ceramica di produzione indigena presente all’interno dei corredi funerari, fanno ipotizzare che il tumulo di Torre Santa Sabina fosse destinato a un gruppo indigeno di parentela e in cui, il defunto della tomba 12, potrebbe aver svolto un ruolo importante nell’ambito dei traffici nell’Adriatico, ruolo che dovette interrompersi bruscamente a giudicare dall’isolamento del tumulo
- OGGETTO area a uso funerario monumento funerario
-
CLASSIFICAZIONE
[Siti archeologici]
- LOCALIZZAZIONE Carovigno (BR) - Puglia , ITALIA
- INDIRIZZO nc, Carovigno (BR)
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
-
CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389923
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
-
DOCUMENTAZIONE GRAFICA
(1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0